Tokyo 2020 / Le pagelle: Roglic da 10, ma l’impresa più grande è di Dumoulin. Ganna sufficiente, come Bettiol

Ganna
Il campione del mondo, Filippo Ganna, a Tokyo 2020. Quinto posto per l'azzurro nella cronometro (foto: Bettini/Federazione Ciclistica Italiana)
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Due giri del circuito, per un totale di 44,2 chilometri per la cronometro di Tokyo 2020. Non c’era praticamente un metro di pianura, ma neanche ascese durissime: la salitella di Shibanta, quella che porta alla pit lane del circuito di Fuji. Un percorso molto adatto a Primoz Roglic sulla carta, ma la caduta al Tour e la prova anonima nella corsa olimpica in linea avevano ingannato molti, forse tutti.

Primoz Roglic 10

Mai sottovalutare un campione così: ha sbriciolato i 44,2 chilometri del percorso correndoli a una media quasi incredibile, 48.160 km/h. Poco altro da aggiungere: una prova stupefacente.

Tom Dumoulin 10

Con tutto il rispetto per l’impresa dello sloveno, la storia più bella è quella dell’olandese che all’inizio dell’anno si era allontanato dal ciclismo per ritrovare la voglia, gli stimoli, il divertimento. Un rientro clamoroso, che lo riconferma vice campione olimpico contro il tempo. 

Filippo Ganna 6,5

Abbiamo visto quanto sia difficille rispondere alle attese – proprie e soprattutto altrui – nei pochi giorni dei Giochi. Pippo ci ha provato, e il podio l’ha mancato per poco più di un secondo. Ma il percorso non era obiettivamente tagliato sulle sue caratteristiche.

Alberto Bettiol 6,5

Bilancio più che positivo di queste Olimpiadi: migliore degli azzurri nella prova in linea, condotta da capitano, e buona prova anche a crono dove ha chiuso undicesimo.

Wout Van Aert 6,5

Chiude l’Olimpiade con un argento in linea e un sesto posto a crono: uno normale meriterebbe un voto altissimo, ma da lui ci aspettiamo sempre troppo. Dopo quello che abbiamo visto al Tour, era facile immaginarlo favorito in tutte e due le prove: sabato hanno corso tutti contro di lui, e oggi forse ha pagato proprio tutte le energie spese per lottare con tutto il mondo.

Remco Evenepoel 7

Preciso, aerodinamico, costante. Ruota lenticolare posteriore, alto profilo anteriore, freni a disco, prende le ventate senza scomporsi troppo. Anche se non dà mai l’impressione di essere in possesso della gara. Abbiamo scoperto un Remco meno automa e più umano. Prima o poi lo rivedremo vincere.

Rohan Dennis 6,5

Aveva puntato tutto su questa corsa, stravolgendo tutta la sua preparazione e la sua stagione: il bronzo, che sarebbe un ottimo risultato, è un filo sotto le aspettative. 

Stefan Kung 5,5

Non sembrava lui al Tour, ma anche qui gli manca il guizzo: perde la medaglia per pochi centesimi, ma rispetto al Mondiale di Imola è un passo indietro.