TOKYO 2020 / Carapaz: «Che onore aver regalato un oro all’Ecuador. Adesso voglio godermi questa medaglia»

Carapaz
Richard Carapaz all'attacco durante i Giochi Olimpici di Tokyo 2020.
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Era da Pechino 2008 che l’Ecuador non conquistava una medaglia ai Giochi Olimpici. 13 anni dopo quella spedizione, la nazione sudamericana torna sul podio di una disciplina olimpica grazie al suo atleta più rappresentativo, Richard Carapaz.

Troppo spesso criticato, l’ecuadoriano ha dimostrato ancora una volta di poter stare benissimo tra i grandi del ciclismo moderno. Una vittoria al Giro d’Italia, un secondo posto alla Vuelta e un terzo al Tour a cui ora si aggiunge la medaglia d’oro a Tokyo 2020 nella prova su strada. Che dire, lasciamo parlare lui…

«E’ stata una corsa durissima. Il caldo non ci ha dato tregua e il dislivello era davvero importante. Ho voluto aspettato il mio momento senza farmi prendere dal panico quando ci sono stati attacchi e contrattacchi. Inoltre eravamo solamente in due in squadra. Quando ho visto un rallentamento in discesa sono partito con McNulty.

«Abbiamo collaborato perché sapevamo di poterci giocare una medaglia importante, il vantaggio aumentava ma volevo arrivare da solo per avere la certezza di vincere. Dietro il gruppo era ricco di corridori forti, quindi ho preferito provare l’attacco.

«Sono felice di aver regalato la seconda medaglia d’oro al mio Ecuador. E’ speciale. Ho faticato molto per arrivare fino a qui e per me è stato un onore rappresentare il paese a un evento così importante. Ora mi voglio godere questa medaglia. Per me la vittoria dell’Olimpiade è qualcosa di speciale, una emozione grandissima».