TOKYO 2020 / Milan: «Voglio far bene col quartetto. Pressioni? Sì, quelle che mi metto da solo»

Jonathan Milan è prontissimo per l'avventura olimpica a Tokyo
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Jonathan Milan, il neoprofessionista della Bahrain-Victorious, sarà il più giovane dei sei pistard azzurri che voleranno a Tokyo. Essendo nato il primo ottobre del 2000, vivrà le Olimpiadi con tutta la freschezza dei suoi vent’anni.

Forse è anche grazie alla tua età se non sembri così spaventato, Jonathan.

«Può darsi, magari ancora non mi rendo perfettamente conto di quello che mi aspetta. Tuttavia, pur non avendo mai partecipato ad un’Olimpiade, sento che farò parte di qualcosa di grande, quasi irripetibile».

Senti pressione intorno a te? Sei il più giovane dei sei pistard azzurri, quindi il più inesperto, ma allo stesso tempo uno dei più talentuosi, specialmente in prospettiva.

«Sì, la sento, siamo e saremo una delle nazionali di riferimento. Però credo che sia maggiore la pressione che io stesso, da sempre, mi metto addosso. Sono molto esigente con me stesso».

Questo atteggiamento potrebbe ritorcersi contro di te?

«Spero di no, ma chi può saperlo. Non mi sfugge il fatto che sono ancora giovane, dunque devo ancora migliorare sotto tanti aspetti e farmi più scafato. Ancora oggi, ad esempio, capita che in pista non mi sappia gestire perfettamente».

Un errore che a Tokyo non dovrai fare.

«Dovremo essere perfetti, ne siamo consapevoli. Ci penso spesso, da questo punto di vista ritardare di un anno le Olimpiadi potrebbe essere stata una fortuna per me. Magari l’anno scorso mi sarebbe mancato ancora qualcosa».

Hai avuto un avvicinamento sereno?

«Direi di sì. Su strada ho corso il giusto, facendo due brevi corse a tappe, l’Uae Tour a febbraio e lo Slovenia a giugno, per poi concentrarmi unicamente sulle corse di un giorno. In primavera ho corso al Nord e di questo sono contento: non ho fatto la Roubaix, la mia corsa preferita, perché si correrà ad ottobre, ma di Belgio e pavé mi sono tolto la voglia. E comunque potrei partecipare a quella di ottobre…»

E infine hai partecipato anche alla prova in linea dei campionati italiani, pur non portandola a termine.

«Sì, è stato il mio ultimo appuntamento su strada. I lavori in pista li ho portati avanti alternandoli all’attività su strada, concludendoli in questi giorni. Sono sereno e motivato, fisicamente mi sento bene. Dovremmo partire il 25, manca sempre meno».

Hai delle ambizioni particolari?

«Dare il mio contributo al risultato del quartetto, la specialità che prediligo. Vincere con loro sarebbe splendido».