GIRO D’ITALIA U23 / Saligari: «Ayuso doveva restare nei dilettanti e vi spiego perché. Verre capitano all’Avenir»

Giro d'Italia U23
Decimo appuntamento con il "commissario" Saligari nelle vesti di commentatore del Giro d'Italia U23.
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Si è concluso il Giro d’Italia U23 e si conclude con questo ultimo appuntamento serale il nostro angolo di discussione con Marco Saligari. Abbiamo assistito a una corsa rosa molto interessante che ha messo in luce il talento di Juan Ayuso e una difficoltà per gli italiani di competere con i migliori quando la strada inizia a salire.

Saligari, il Giro d’Italia U23 è finito. Cosa ci ha lasciato?

«Ci ha lasciato uno Juan Ayuso fortissimo che già da questa sera può definirsi un professionista a tutti gli effetti. Ha dominato il Giro e ora gli si aprono le porte del professionismo».

Condividi la scelta di andare alla UAE a metà stagione, finendo così la sua avventura tra gli Under dopo solo 6 mesi?

«No, non condivido. Avrei terminato la stagione tra gli Under 23. So che è di un’altra categoria rispetto ai coetanei, ma il dilettantismo è importante anche per un’altra ragione…»

Quale?

«L’esperienza nello stare in gruppo, nell’affrontare le discese, nel migliorare tatticamente e molte altre cose. Avete visto Evenepoel? E’ un fuoriclasse, ma si vede che gli manca qualcosa».

Capitolo italiani, qual è il bilancio?

«Bicchiere mezzo pieno. Abbiamo vinto molte tappe quindi non possiamo dire di non esserci stati. E’ palese però che non abbiamo dei giovani corridori in grado di competere con i migliori quando la strada comincia a salire. L’unico a cui devo fare davvero i complimenti è Alessandro Verre».

Senza lavorare per Ayuso avrebbe potuto lottare per il podio?

«A mio modesto parere Verre era da secondo posto. Alle spalle di Ayuso».

Chi ti ha deluso?

«Gli Zalf sicuramente. Erano partiti per fare top-five con Zambanini e non sono riusciti a mettere un uomo nei dieci della generale. Non hanno vinto neppure una tappa e si sono visti poco. Anche il Cycling Team Friuli è mancato, con Pietrobon dovevano fare di più».

Se dovessi scegliere sei uomini per il Tour de l’Avenir alla luce del Giro d’Italia U23?

«Sicuramente Verre per la classifica generale. Poi in supporto Ciuccarelli e Zambanini, su cui continuo a credere fortemente. Baroncini sicuramente per la cronometro e le tappe veloci. Il quinto e il sesto potrebbero essere Colnaghi e Pietrobon, pur avendo fatto un Giro piuttosto anonimo».