GIRO D’ITALIA U23 / Saligari: «Gran colpo di Charrin, peccato per Baroncini. Domani Ayuso dominerà»

Giro d'Italia U23
Sesto appuntamento con il "commissario" Saligari nelle vesti di commentatore del Giro d'Italia U23.
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Una stoccata nel finale ha permesso ad Alois Charrin di regalare alla Swiss Racing Academy la prima vittoria al Giro d’Italia U23. Una giornata che il giovane corridore francese non dimenticherà facilmente. Da segnalare una buona prova anche degli italiani (quattro italiani in top-ten) che provano a tornare protagonisti dopo che la prima vera salita li ha visti in forte difficoltà. Con Marco Saligari facciamo il punto di questa sesta tappa della corsa rosa.

Saligari, gran colpo di Charrin!

«Sì, davvero molto bravo. Il gruppo pensava di arrivare in volata e si viaggiava a forti velocità. In quelle situazioni è sempre difficile riuscire ad anticipare…»

Credi che la discesa bagnata abbia condizionato la corsa?

«Sicuramente. Era una discesa molto tecnica ma i ragazzi l’hanno presa con molta cautela. Senza pioggia avremmo visto sicuramente qualche attacco in più. Anche perché il Selvino non ha fatto una gran differenza».

Peccato per Baroncini…

«Questo ragazzo mi sorprende ogni giorno di più. Il migliore in volata ad Imola, il migliore a cronometro e oggi ancora sul podio. Penso che è uno dei corridori più interessanti di questo Giro d’Italia U23».

Pensi abbia poco spazio con un Ayuso così forte in squadra?

«Da una parte sì, perché Baroncini ha del talento da vendere. Se la Colpack-Ballan si fosse mossa meglio ad Imola probabilmente avrebbe già due vittorie in bacheca. Però con questo Ayuso…»

Ayuso che domani può incrementare il suo vantaggio?

«Assolutamente. Se sta bene domani ammazzerà il Giro definitivamente. La salita finale è davvero molto dura e non vedo chi potrebbe mettergli i bastoni tra le ruote».

Gli italiani?

«Oggi meglio. Oltre a Baroncini in top-ten abbiamo messo anche Nicolò Buratti che sta salvando un Giro difficile per il CT Friuli, ma anche Zambanini che sembra aver ritrovato un po’ di gamba. Bene anche Garofoli, il ragazzo che corre per la DSM».

Condividi la scelta di andare all’estero già tra i dilettanti?

«Sì, non vedo cosa ci sia di male. Piuttosto apprezzo il coraggio, non deve essere facile trasferirsi a un’età così giovane. Affini è cresciuto bene in Olanda e stiamo vedendo i risultati…»