Vicenza-Bionde, Isoli: «La nostra storia ci insegna a non mollare mai. Colpack favorita, ma attenti alle sorprese»

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Filippo Baroncini vince la Vicenza-Bionde 2020. Foto: FotoSportAction
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La Vicenza-Bionde è una delle poche corse che ha resistito alla pandemia di Coronavirus ed è riuscita ad organizzare l’evento anche nel 2020 tra mille difficoltà. Quinto appuntamento del Prestigio Bicisport, la classica è una delle più antiche del panorama ciclistico veronese, possedendo una storia che poche altre gare possono vantare.

Per questo 2021, ci spiega l’organizzatore Ettore Isoli, il percorso è leggermente cambiato, anche se resta a tutti gli effetti una classica per velocisti. La Vicenza-Bionde, nota come la corsa delle due province, per motivi organizzativi si svolgerà quest’anno tutta nella provincia di Verona, avendo come sede di partenza la cittadina di Soave. Lo scorso anno ha vinto Filippo Baroncini della Beltrami TSA, quest’anno chi sarà protagonista?

«Difficile dirlo. Al via ci saranno 35 squadre, tutte accreditate per la vittoria. Certo la Colpack, con le tante vittorie di questa prima parte di stagione, parte protagonista, ma la Vicenza-Bionde è una gara che si decide negli ultimi trecento metri. Non escluderei un arrivo “a sorpresa”».

Isoli, voi avete organizzato la Vicenza-Bionde anche nel 2020. Una delle poche corse a resistere alla pandemia…

«E’ la nostra storia che ci insegna a non mollare mai. La prima edizione della corsa venne organizzata nel 1945. La guerra era appena finita, le strade erano dissestate e le case erano ridotte a macerie dai bombardamenti, eppure noi c’eravamo. Abbiamo attinto dal coraggio di quegli organizzatori per regalare un sorriso alle persone, ovviamente sempre rispettando tutte le misure di sicurezza».

In pochi mesi avete dovuto organizzare la corsa due volte. E’ stato complicato?

«Sì, molto. Non nascondo che con la pandemia gli sforzi si siano quadruplicati. Servono sempre più permessi e carte. Tra sindaci, vigili e questure dobbiamo “combattere” ogni anno con la burocrazia. Però siamo ancora qui e questa è la cosa più importante».

Lo spostamento della partenza a Soave è dovuto a questo?

«Esatto. Non avendo più potuto disporre degli spazi disponibili messi a disposizione del nostro sponsor principale ci siamo dovuti spostare. Soave ci ha accolto con grande calore e quest’anno partiremo da lì».

Cosa significa questa corsa per un paesino come Bionde?

«Significa tutto. Sai, Bionde è una frazione di 700 abitanti del comune di Salizzole che ogni anno continua a perdere abitanti. I giovani vanno via nelle città più grandi e le attività si stanno impoverendo. La corsa è un modo per dire “ehi, noi ci siamo!”. C’è una forte partecipazione popolare, a volte vengo avvicinato da soci e pensionati che mi “regalano” venti euro per organizzare l’evento. Non finirò mai di ringraziarli».

Oltre ad essere una corsa importante per il paese, la Vicenza-Bionde è anche un bel biglietto da visita per i ragazzi che la vincono…

«Verissimo. E’ una corsa per velocisti quindi ci sono tanti fattori che possono influenzare l’ordine d’arrivo. Per le squadre è importante tenere la corsa chiusa e organizzare il proprio treno, il velocista deve prendere posizione e finalizzare. Insomma, è un bel banco di prova per chi poi vorrà fare il grande salto tra i grandi».

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Il percorso adatto ai velocisti della Vicenza-Bionde 2021. Chi vincerà la quinta prova del Prestigio Bicisport?

Nella lunga lista degli iscritti perfezionata in queste ore dalla segreteria dell’Us Bionde spiccano i nomi di alcune delle ruote veloci più quotate come il colombiano Nicolas Gomez (Colpack Ballan) che potrà contare anche sui compagni di squadra Michele Gazzoli e Davide Boscaro. Da tenere d’occhio anche la presenza dell’azzurro Luca Colnaghi (Trevigiani Campana Imballaggi), del ragazzo “di casa” Michael Minali (Iseo Rime Carnovali), del trevigiano Michael Zecchin (Work Service Marchiol Vega), del veneziano Michele Garzara (Cycling Team Friuli) e del padovano Elia Menegale (Zalf Euromobil Désirée Fior).