Stuyven, la vita in 130 secondi: coraggio e fatica per entrare nella storia

Stuyven
Jasper Stuyven dopo il traguardo della Milano-Sanremo 2021. Il belga ha ottenuto un ottimo quarto posto al Fiandre
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La vita potrebbe essere come gli ultimi 2.500 metri di Jasper Stuyven. Non c’è un momento migliore o peggiore nella vita per provarci. Quando ti ritrovi assieme ai dieci corridori più forti al mondo non c’è una tattica, c’è solo un momento. Un momento per tentare e fallire.

Gli ultimi 2.500 metri della Milano Sanremo durano circa 130 secondi: un’infinità. Poco più di due minuti d’inferno per realizzare un sogno che vale una carriera. Sembra poco, ma per noi appassionati che sappiamo cos’è la fatica sono un’eternità. In quei metri che separano la fatica dal traguardo, non c’è solo fatica, ci sono sogni nel cassetto. Noi stessi sul divano di casa facciamo fatica a stare fermi, perché le azioni da finisseur sono da sempre le più emozionanti. Non importa chi le fa. Sono belle e basta! È quel momento in cui un atleta si gioca tutto quello che gli è rimasto in corpo, senza più esitazioni.

Difficile pensare cosa passa nella testa delle persone. Ma prima o poi il momento arriva. È quello giusto? È quello sbagliato? Nessuno può dirlo… solo chi ha abbastanza coraggio, abbastanza resilienza, abbastanza voglia di vivere alla fine lo saprà. E sapete se va male che si fa? Si riprova…

Nella sua gara della vita, Jasper Stuyven ha detto di non avere razionalizzato nei minuti successivi quello che fosse successo. La vita infatti, non è razionale. Non si basa su scalette fatte. È imprevedibile. Ecco perché è il suo brutto, ma anche il suo bello…