Tirreno-Adriatico, 5ª tappa: Van der Poel “Terminator” sui Muri, Pogacar padrone

L'arrivo trionfale di Mathieu Van der Poel a Castelfidardo (foto: LaPresse)
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Grazie delle emozioni ragazzi! Solo i campioni possono permettersi recite così, una mescolanza di impresa e astuzia, una dimostrazione che, senza testa, le gambe servono a poco. E oggi MVDP Ha dato tutto, ha rischiato e raschiato ogni energia. Mathieu Van der Poel vince da campione la quinta tappa della Tirreno-Adriatico con un numero pazzesco, da fantascienza. Una fuga da lontanissimo, da solo. Lui e la strada. Lui e i Muri delle Marche da dominare. Stremato all’arrivo, con Pogacar che lo stava per raggiungere.

Ma l’Olandese Volante è così, non fa calcoli e mulina sui pedali. Si è dato da fare per centrare la fuga giusta e nessuno lo ha seguito. Quando si è trovato davanti, si è dato da fare per concretizzarla nel migliore dei modi con la forza delle sue gambe e con la testa. Alimentandosi bene e scattando proprio mentre mangiava una barretta: fame di vittoria di nome e di fatto. Poi ha aspettato il momento buono, il punto che sapeva essere quello giusto. E lì è scattato. In quei sessanta chilometri di avventura solitaria ha sconquassato la corsa e si è ritagliato una domenica da favola. Pogacar ha dimostrato ancora una volta grande maturità: grazie allo straordinario lavoro di Davide Formolo, ha gestito benissimo la corsa, sfiorando la seconda vittoria in due giorni.

Van Aert ha stretto i denti, ma a questo punto 1’15” di ritardo da Pogacar sembrano decisamente tanti da recuperare nella cronometro di domani a San Benedetto del Tronto. Una tappa epica, dal clima delle Grandi Classiche, animata dai migliori interpreti del nostro sport: in quanti avrebbero scommesso sulla vittoria di Mathieu Van der Poel quando è partito a 65 chilometri dall’arrivo? Evidentemente in pochi. Un applauso anche ai cinque coraggiosi di turno: Robert Stannard (Team BikeExchange), Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix), Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Davide Ballerini (Deceuninck – Quick-Step) e Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) che non sono mai andati oltre i 3’40” di vantaggio. Oggi abbiamo avuto la dimostrazione che si può fare come ha fatto Van der Poel: correre a l’ancienne, attaccare dove si può, dove si riesce. Lui e gli altri giovani fenomeni sono davvero qualcosa che viene da Marte o forse da Plutone, da lontanissimo. E non sono mai stati così vicini a noi. E ce li siamo goduti anche oggi. Grazie campioni!

Ordine d’arrivo

Tirreno-Adriatico, classifica generale

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