Roglic-Pogacar, è già duello esplosivo. Il regno sloveno sembra inattaccabile

Tadej Pogacar (in alto ) ha vinto a Prati di Tivo alla Tirreno-Adriatico, Primoz Roglic (in basso) ha firmato il tris di successi di tappa alla Parigi-Nizza (foto: LaPresse/A.S.O./Fabien Boukla)
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Primoz Roglic chiama e Tadej Pogacar risponde. No, non siamo tornati indietro nel tempo, riavvolgendo il nastro di sei mesi. Stavolta il dualismo tra gli sloveni avviene solamente a distanza. Il capitano della Jumbo-Visma sta dominando in lungo e in largo alla Parigi-Nizza, mentre il giovane talento della Uae Emirates ha lasciato il primo sigillo alla Tirreno-Adriatico. A separarli ci sono le Alpi, che un anno fa fecero la differenza nell’epico duello al Tour de France, quando la cronometro di La Planche des Belles Filles sancì il clamoroso sorpasso di Pogacar.

Rivalità

Se Van Aert-Van der Poel è la rivalità perfetta tra ciclocross e classiche, le corse a tappe, per il momento, parlano sloveno. Indicativo l’andamento degli ultimi otto mesi: solamente Tao Geoghegan Hart ha interrotto il loro dominio nelle gare di più giorni, ma unicamente perché… né Roglic, né Pogacar erano al Giro d’Italia. Le strade di Primoz e Tadej si sono incrociate per la prima volta in maniera significativa alla Vuelta 2018. Da lì, i loro duelli sono diventati via via sempre più frequenti.

Botta e risposta

Anche quando non si sfidano si ha l’impressione che si stuzzichino a vicenda con prove di forza maiuscole. Indicativo quanto accaduto nelle ultime settimane: prima il trionfo di Pogacar all’Uae Tour, poi il dominio di Roglic alla Parigi-Nizza e oggi la stoccata di Tadej a Prati di Tivo. Segnali inequivocabili in vista del Tour de France a cui prenderanno parte entrambi i corridori. Il corridore della Uae Emirates difenderà lo scettro conquistato un anno fa, ma il connazionale cerca la rivincita.

Avversari

I messaggi lanciati dal duo sloveno cozzano invece con le incertezze esibite finora dagli altri uomini di classifica più attesi. Egan Bernal (Ineos Grenadiers) sembrava pronto a prendersi una piccola rivincita sul vincitore dello scorso Tour de France, ma, per il momento, non sembra ancora in grado di resistere alle micidiali progressioni del corridore della Uae Emirates. In crescita Simon Yates (Team BikeExchange), anche se ancora discontinuo nell’arco della stessa gara, mentre nei piani alti si sono rivisti Nairo Quintana (Arkea Samsic) e Mikel Landa (Bahrain-Victorious). Non è bastato, però, per impensierire Pogacar. La possibilità di un 2021 che parla sloveno sembra davvero concreta.