Pogacar: «Sono pronto per la Tirreno. Il debutto al Giro? Forse il prossimo anno»

Pogacar
Tadej Pogacar in azione sullo strappo di via Santa Caterina alla Strade Bianche 2021.
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E’ stata una conferenza stampa ricca di argomenti quella di Tadej Pogacar ieri, alla vigilia della Tirreno-Adriatico. Dopo aver vinto l’UAE Tour, dominando sugli arrivi in salita, e aver ben figurato alla Strade Bianche, corsa che sulla carta si adatta meno alle sue caratteristiche, il vincitore del Tour de France 2020 sarà oggi al debutto alla Corsa dei due Mari e, ovviamente, parte da favorito per la vittoria della classifica generale.

«Parto da Camaiore con una buona condizione fisica. Non ho accusato eccessivamente lo sforzo della Strade Bianche, quindi credo di poter dire la mia in ottica classifica generale. Abbiamo una squadra forte per questa Tirreno-Adriatico, e poi io amo l’Italia, i tifosi sono fantastici e il cibo è il migliore al mondo».

A questa domanda i giornalisti non potevano non chiedere di un suo possibile debutto anche al Giro d’Italia nelle prossime stagioni

«Quest’anno mi concentrerò sul Tour de France, sulle Olimpiadi di Tokyo e molto probabilmente sulla Vuelta di Spagna. Però mi piacerebbe molto esordire al Giro, l’anno prossimo potrebbe essere il momento giusto per mettermi alle prova sulle dure salite italiane».

Ritornando sulla Strade Bianche e sulle splendide prestazioni di Wout Van Aert e soprattutto Mathieu Van der Poel, Pogacar risponde sicuro…

«Mathieu sta benissimo, è pronto per le grandi classiche, ma non mi sorprenderei se facesse classifica anche alla Tirreno-Adriatico. Lo stesso possiamo dire per Van Aert, allo scorso Tour de France in salita è stato uno dei migliori».

E infine un commento anche sull’estensione di contratto con la UAE Team Emirates, squadra che ha letteralmente blindato il suo campioncino fino al 2026…

«Non si sono mai visti certi tipi di contratti nel ciclismo, ma io l’ho fatto perché credo nel team, sto bene, mi sono ritagliato molti spazi e non devo gareggiare con lo stress e l’ansia di non avere un contratto per la stagione successiva. Se ho più obblighi con gli sponsor? Sì, ma questo fa parte del ciclismo. Se vinci sei al centro dell’attenzione».