Silvia Zanardi: «Io come Tokyo della Casa di Carta, amo l’arte e sogno le Olimpiadi»

Silvia Zanardi in azione nella nona tappa del Giro Rosa 2020 a Motta Montecorvino (foto: Instagram/Silvia Zanardi)
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Gli spagnoli per descriverla direbbero «Más que un corredor». Silvia Zanardi è più di una semplice atleta. Lei è una ragazza poliedrica, dai tanti interessi. Un… art attack per rinfrescare la memoria dei Millennials cresciuti con le merende in compagnia di Giovanni Muciaccia, del suo maglione rosso e del Capo dalla testa parlante. La campionessa del Be Pink corre con il pennello dei creativi e prosegue il viaggio olimpico verso Tokyo: la capitale nipponica che ha prestato il nome alla protagonista de La Casa di Carta, serie Netflix di successo planetario nella quale Silvia si rivede per carattere, grinta e perseveranza: «A me piace essere protagonista un po’ in tutti i settori ed è molto decisa e determinata su quello che vuole fare e ottenere».

El Profesor, il Sergio Maquina di Silvia Zanardi e della Be Pink si chiama Walter Zini, direttore sportivo e deus ex machina al quale la Zanardi è molto legata: «A lui devo davvero tanto perché mi riesce a preparare sempre al meglio per ogni appuntamento». Mentre si racconta a quibicisport.it Silvia Zanardi è sul treno verso Roma, per sostenere dei test al Coni. Possiamo immaginare quale parola ripeterà come mantra motivazionale in questo 2021 di grandi sfide: aikido, la strategia scelta dal Professore Maquina per mettere a segno l’ennesimo colpo alla Zecca dello Stato, che tradotto in un concetto significa usare la forza degli altri a proprio vantaggio. In gergo ciclistico allenarsi, trovare il feeling giusto con le compagne – in particolare con Giorgia Catarzi – sfruttare la scia e poi raggiungere il traguardo con un sorriso di gioia infinita e godersi il panorama pensando a un quadro di Seurat e al prossimo capolavoro da realizzare.

L’esperienza del ritiro in Sicilia con la Nazionale, il primo per te sull’Etna, cosa ti ha lasciato?

«È stato bellissimo, anche perché io non ero mai stata sull’Etna e in ritiro con la Nazionale c’ero stata soltanto da junior. Mi ha fatto davvero tanto piacere esserci, abbiamo visitato posti bellissimi e siamo state al caldo. Siamo riuscite ad allenarci bene, in armonia e abbiamo messo nelle gambe parecchi chilometri».

Sei entrata nel team azzurro, molto affiatato. C’è entusiasmo.

«Esatto, ci siamo sempre l’una per l’altra nonostante siamo con squadre differenti. Quando siamo in gruppo, tutte insieme con la Nazionale siamo tutte migliori amiche: ci sosteniamo a vicenda, il ritiro è stato lungo e impegnativo, ma quando qualcuna di noi aveva un cedimento o era un po’ giù di morale cercavamo sempre di sostenerci l’una con l’altra».

Climax del tuo 2020 il bellissimo argento europeo a Plovdiv. Raccontalo.

«Quella medaglia che sono riuscita a ottenere è davvero molto importante per me, perché comunque sono riuscita, nonostante fosse la categoria Elite, a tenere alto il nome della Nazionale e della maglia azzurra. Mi ha ripagato dei molti sacrifici che ho fatto durante la stagione e negli anni precedenti. Non è stata la medaglia più bella, vincere il titolo U23 è stato molto più soddisfacente».

Hai vinto il primo titolo italiano su pista nel 2014: che evoluzione hai avuto dagli inizi e perché hai scelto il ciclismo?

«Ho scelto questo sport perché è ciò che mi rappresenta, mi rende libera e mi fa star bene. È un vero e proprio stile di vita e credo che mi sia servito a crescere mentalmente e fisicamente. Guardando al passato, sono rimasta quella di sempre. Adoro la pista e quando entro nel velodromo non c’è niente che possa andare male. Cerco sempre di riuscire a ottenere i migliori risultati e a dare il meglio di me».

Usciamo un po’ dal mondo a pedali e portaci con la Silvia di tutti i giorni: serie preferite su Netflix o Amazon Prime?

«Non sono una fan accanita di Netflix o tutti quei programmi perché non mi piace stare così tanto attaccata ai dispositivi elettronici. Però in ritiro insieme a Martina Fidanza stavamo guardando Gossip Girl, una delle serie che seguo di più dopo La Casa di Carta».

Qual è il personaggio che ti rispecchia de La Casa di Carta?

«Mi rivedo molto in Tokyo perché è la protagonista e a me piace essere protagonista un po’ in tutti i settori ed è molto decisa e determinata su quello che vuole fare e ottenere».

Dall’assalto alla Zecca dello Stato all’assalto alle Olimpiadi di Tokyo?

«Sì, l’obiettivo di quest’anno sarà quello di partecipare alle Olimpiadi. Di certo non potremmo andare tutte, perciò mi preparerò al meglio e se sarò pronta sarò contenta di far parte del gruppo della Nazionale italiana».

Alla Be Pink che atmosfera si respira?

«Sono stata confermata anche quest’anno, per la stagione 2021 e mi trovo davvero molto bene soprattutto con il mio preparatore che è anche il mio diesse, Walter Zini. A lui devo davvero tanto perché mi riesce a preparare sempre al meglio per ogni appuntamento. Con le compagne formiamo un gruppo unito e caloroso e non vedo l’ora di andare in ritiro con loro. Partiremo l’8 febbraio per un ritiro in Spagna a Calpe, per due settimane e sono davvero molto contenta perché mi mancano».

Su Instagram ci sono alcune foto con Giorgia Catarzi, tua compagna di squadra, che ti sistema i capelli prima delle gare: hai un legame speciale con lei? Da quanto vi conoscete?

«Sono molto legata a Giorgia. Abbiamo vinto insieme la maglia iridata ai campionati del mondo su pista nell’inseguimento a squadre. È un’amica speciale la mia parrucchiera di fiducia. Ci conosciamo ormai da quattro anni e ne abbiamo passate davvero tante insieme».

Sei una addicted dell’Arte, ti piace disegnare?

«È la mia passione più grande perché ho frequentato il Liceo Artistico. Mi piace molto e mi rilassa. Mi metto lì a colorare e disegnare e insieme alla musica mi piace concedermi momenti di relax».

Il 2021 in un quadro. Silvia quali scegli?

«Un quadro del puntinismo: Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte di Georges Seurat. Perché è tutto estremamente preciso e perfetto nonostante sia fatto con i puntini. Io sono una ragazza precisa e vorrei che tutto andasse nel migliore dei modi e che i miei obiettivi li riesca a raggiungere tutti».

Nello scrigno dei desideri cosa metti?

«Partecipare alle Olimpiadi e magari vincere una medaglia».