Oliver Naesen preoccupato per le cancellazioni e il possibile “effetto domino”

Oliver Naesen saluta il pubblico prima del via della 17^tappa del Tour de France 2020 (foto: A.S.O./Pauline Ballet)
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Challenge Mallorca, Volta ao Algarve, Vuelta Andalucia…molte delle corse europee che erano state scelte dai corridori per scaldare e preparare la gamba in vista degli appuntamenti più importanti di fine febbraio e inizio marzo stanno subendo cancellazioni in serie.

La cosa non può che preoccupare innanzitutto gli atleti, i primi a subire le conseguenze di queste inevitabili decisioni.

Oliver Naesen, uno di quelli che ha messo nel mirino le classiche del nord, ha sottolineato le criticità prodotte da questi funesti eventi.

Rimescolamento

Il trentenne belga, in vista del primo grande appuntamento stagionale (l’Omloop Het Nieuwsblad), avrebbe dovuto correre proprio Algarve e Ruta del Sol, manifestazioni i cui rinvii ora lo costringeranno a modificare in corsa i propri programmi.

«Ieri quando siamo tornati dall’allenamento, il management della squadra mi ha detto ‘non preoccuparti, a febbraio ti inseriremo nel programma di corse in Francia con Van Avermaet’. Io e Greg quindi potremo per il momento compensare le cancellazioni in vista delle classiche. Ma i nostri gregari saranno probabilmente meno allenati».

I dubbi sulle prossime settimane

Naesen quindi ha chiara la visione d’insieme e i problemi che probabilmente sorgeranno per chi dovrà affiancarlo nelle gare di un giorno. Come però lui stesso teme, la situazione potrebbe prendere una piega ancora peggiore.

«Forse la cancellazione della Ruta del Sol potrebbe essere la prima tessera del domino e, a cascata, potrebbero esserci ulteriori annullamenti».

In questo scenario, per uno come il portacolori dell’AG2R Citroën arrivare con una condizione quantomeno accettabile all’Omloop sarebbe davvero arduo.

«Supponiamo che, per via delle tante cancellazioni, l’Omloop diventi la prima gara della stagione. Non sarebbe esattamente l’ideale per me. Ok, prima avrò fatto una corsa. Ma non sono il tipo di corridore che va a segno con una sola gara nelle gambe. Ho bisogno del ritmo di gara».

Nonostante la situazione complicata in diverse parti d’Europa, Naesen confida poi che le corse fiamminghe di marzo si possano regolarmente svolgere dato che «quando la pandemia nelle Fiandre era peggiore di adesso, Gand-Wevelgem e Giro delle Fiandre si sono comunque disputate».