Ciclismo sotto shock, Dumoulin molla bici e stipendio: ecco cosa c’è dietro

Dumoulin
Tom Dumoulin al via della Liegi-Bastogne-Liegi 2020 (foto: A.S.O./G.Demouveaux)
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Cos’è successo a Tom Dumoulin? L’olandese della Jumbo-Visma ha preso una decisione che ha lasciato sotto shock tutti gli appassionati di ciclismo: molla il ciclismo a tempo indeterminato, stipendio incluso. Ma perché? Quali sono i motivi che hanno spinto un tale campione ad abbandonare temporaneamente l’attività a soli 30 anni?

Dopo la vittoria del Giro d’Italia nel 2017, Dumoulin era considerato uno dei corridori più forti del movimento per la sua capacità di dominare le prove contro il tempo e di difendersi egregiamente in salita. Alla fine del 2019, Tom ha lasciato la Sunweb, la squadra che lo ha lanciato tra i grandi del ciclismo, per accasarsi al team olandese della Jumbo-Visma. E a quanto pare, è proprio qui che nascerebbero i problemi.

Dumoulin, probabilmente chiuso dalla concorrenza interna nei grandi Giri, ha finito per reinventarsi gregario di lusso di Primoz Roglic, una scelta che a quanto pare sembra non essergli andata giù. Dumoulin ha sempre corso da capitano, spesso da solo contro squadroni come la Ineos o l’Astana.

La Jumbo-Visma è poi nota per gestire i suoi corridori grazie allo strumento della tecnologia. Lo abbiamo visto al Tour, dove Roglic, in maglia gialla, ha pensato solamente a difendersi e controllare gli avversari, piuttosto che a incrementare il suo vantaggio in classifica. Nessun attacco, nessun gesto di coraggio, un atteggiamento che ha finito per premiare il giovane Pogacar. La tecnologia, come spesso è accaduto in questi ultimi anni, è portata all’estremo. Sono i watt e i misuratori di potenza a gestire il ritmo degli atleti, e non l’istinto, marchio di fabbrica dei grandi campioni come l’olandese.

La scelta di lavorare per Roglic, decisamente non condivisa dal pubblico del ciclismo, ha finito per togliere a Dumoulin quell’abitudine di correre per se stesso, quell’abitudine insomma alla vittoria che lo motivava e lo faceva divertire. E’ convenuto lasciare la Sunweb e abbandonare il ruolo di capitano unico per un contratto decisamente più corposo? A quante pare no.

Pochi giorni fa, il team aveva annunciato i programmi dei suoi corridori e Tom Dumoulin figurava tra gli atleti al via del Tour de France in appoggio al capitano Roglic.

Che Tom volesse venire a tutti i costi al Giro per sfidare Nibali ed Evenepoel in quella che sarebbe stata un’altra sfida epica tra grandi campioni? Il “no” della Jumbo per puntare tutto sul macchina economica del Tour potrebbe essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Da non dimenticare poi le pressioni alle spalle di un corridore del suo calibro e l’impossibilità di stare al fianco della famiglia per gran parte dell’anno. Lo stesso Dumoulin ha confidato nel comunicato della sua squadra di essersi tolto un peso. Per lui era giunto il momento di godersi le piccole cose, gli affetti e l’aria di casa, con la speranza di rivederlo presto in gruppo.

Quello che è certo, è che abbiamo perso la possibilità di vedere all’azione un’atleta di altissimo livello.