Lefevere: «Non ho visto prima Van Aert? Sì, tre anni fa potevo prenderlo»

Van Aert Sanremo
Lo sprint finale della Milano-Sanremo 2020 tra Van Aert e Alaphilippe (foto: LaPresse)
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Figuriamoci se uno come Patrick Lefevere non avesse fatto di tutto per portare Van Aert alla Deceuninck-Quick Step. Un’occasione del genere capita una sola volta o comunque raramente nella vita. Il team manager della squadra faro del gruppo, avrebbe voluto realizzare il colpaccio con l’approdo nella sua corte belga del connazionale più talentuoso del panorama ciclistico. Van Aert nel 2017 aveva 23 anni e in quel periodo era già sotto contratto con la Veranda’s Willem Crelan di Nick Nuyens: formazione Continental fondata nel 2013 e chiusa nel 2018, dove Van Aert divideva i suoi impegni correndo molte gare di ciclocross e poche su strada.

Lefevere-Van Aert: matrimonio mai iniziato

Lefevere ha raccontato a Sporza i retroscena delle trattative con il vice-campione del mondo in linea e a cronometro in quel di Imola a Settembre e attuale fuoriclasse della Jumbo Visma: «Tutti mi dicono: ma non avevi intravisto tutto questo in Van Aert? Ma 3 anni fa ero con lui nel mio appartamento privato ad Anversa. Eravamo solo noi due, senza agenti. Wout mi disse “Fammi stare un altro po’ nel ciclocross. Ogni tanto parteciperò su strada e poi tornerò al ciclocross. Probabilmente questo sarà il mio futuro”. Ma aveva ancora un contratto con la squadra di Nick Nuyens e io avevo già avuto problemi con l’UCI per il contratto di Frank Vandenbroucke con la Lotto Soudal. Non volevo accadesse di nuovo. Gli dissi “Se mi porti una carta con scritto “Sono libero” allora negoziamo il tuo stipendio, ma non voglio mettermi tra te e Nick. Non voglio un processo. Ho avuto abbastanza problemi nella mia vita”».