Il cuore di Cattaneo e l’incanto svanito a 4 chilometri dal traguardo

Deceuninck-Quickstep Vuelta di Spagna
Il gruppo della Vuelta di Spagna tirato dalla Deceuninck-Quickstep di Andrea Bagioli e Mattia Cattaneo. (foto: A.S.O./©PhotogomezSport2020)
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Nel ciclismo tutto (o quasi) dipende dalle gambe, leve in grado non solo di trasmettere potenza e velocità al mezzo ma anche di sostenere i sogni e le ambizioni personali più nascoste. Negli ultimi giorni le gambe di Mattia Cattaneo, impossibile non notarlo, frullano a meraviglia.

Già settimo nella terribile tappa di Aramon Formigal, il portacolori della Deceuninck-Quick Step ha ribadito nella impegnativa cronometro di martedì (sesto a 46 secondi dal vincitore Roglic) di essere in possesso di una condizione invidiabile, buona a tal punto da giustificare l’inserimento del suo nome nel lotto dei favoriti per le frazioni successive in caso di arrivo di una fuga.

Il disegno delle tappe della terza settimana comprese tra la prova contro il tempo di Mirador de Ezaro e l’arrivo in salita all’Alto de la Covatilla si sapeva che avrebbe potuto portare al successo gli attacchi da lontano, scenario che effettivamente è andato poi a concretizzarsi ieri con la vittoria di Wellens ed è andato vicino a materializzarsi anche oggi in una tappa dove, tra pioggia e vento contrario, Cattaneo è riuscito a esaltarsi ed esaltare.

3400 metri di troppo

Dopo esser giunto ieri nel gruppo dei big a Ourense, oggi il trentenne di Alzano Lombardo ha azzeccato il tentativo buono tra il primo e il secondo Gpm in programma lungo i 230 chilometri della frazione da Mos a Puebla de Sanabria. Insieme ad altri 12 attaccanti il corridore azzurro con generosità ha quindi animato l’attacco fino all’ultima scalata di giornata quando, a 31 km dalla linea, si è involato da solo alla ricerca del successo parziale.

Nonostante però fosse quello con più energie e convinzione tra i fuggitivi, Cattaneo non ha potuto nulla contro la rimonta di un gruppo ancora infarcito di ruote veloci e favorito, nell’inseguimento, dal vento contrario nelle ultime migliaia di metri.

La speranza così per il bergamasco si è infranta a 3400 metri dal traguardo dove poi è giunto in 52^posizione, un piazzamento che lo costringe ancora una volta a rinviare l’appuntamento con la prima vittoria stagionale nonché con il primo trionfo in una gara World Tour.

L’ultimo urrà e le opportunità al Giro 2019

Cattaneo, infatti, non alza le braccia al cielo dal 19 aprile dell’anno scorso al Giro dell’Appenino quando ancora vestiva la maglia dell’Androni-Giocattoli e il suo ritorno nella massima serie del ciclismo doveva ancora concretizzarsi.

In seguito, sono state due le occasioni in cui il bergamasco è andato davvero vicino al successo, entrambe al Giro d’Italia 2019 ed entrambe attaccando da lontano: nella settima tappa (anticipato insieme agli altri compagni d’avventura dall’allungo di Pello Bilbao) e soprattutto nella quindicesima quando, dopo un giorno in fuga in compagnia di Dario Cataldo, sul traguardo di Como si è dovuto arrendere al miglior spunto veloce dell’abruzzese.

Crederci ancora

Vedendo i precedenti e la sua indole, non è un caso che Mattia in Spagna abbia provato a rompere il suo digiuno inserendosi nella fuga di giornata e provando poi a far valere le sue doti di resistenza.

Il suo proverbiale coraggio, unito alla sua notevole forma, tuttavia questa volta non sono stati sufficienti per portare a casa la vittoria alla Vuelta, una corsa approcciata dal bergamasco con relativa “freschezza” visti i soli 21 giorni di corsa (dovuti in gran parte allo stop per la frattura ad una vertebra rimediata al Giro dell’Emilia ad agosto) con cui si è presentato al via da Irun.

Sulla carta, se avrà smaltito le fatiche odierne e avrà ancora voglia di provarci, per Cattaneo e i corridori con caratteristiche simile alle sue resta un’ultima vera occasione per tentare la sortita da lontano: la tappa di domani.

Presumendo infatti che i migliori della generale si diano battaglia e possano anche andare alla ricerca degli abbuoni sull’ultimo arrivo in salita di sabato, oltre alla passerella di domenica rimane solo la frazione con arrivo a Ciudad Rodrigo per cercare, con un’azione a lunga gittata, quel successo che, viste le gambe che si ritrova, per Mattia potrebbe proprio non essere un’utopia.