Ferretti: «Ganna, uno da Roubaix! Nibali sorprenderà. Almeida? Si confermi nel 2021»

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Giancarlo Ferretti, storico direttore sportivo, commenta a quibicisport.it la prima settimana di Giro d'Italia.
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Giancarlo Ferretti non si tira mai indietro quando si parla di ciclismo, così, contattato da quibicisport.it, è felice di commentare la prima settimana di questo Giro d’Italia 2020. Un direttore sportivo di tale esperienza non può non essere ascoltato, le sue sono parole precise e in più conosce bene Vincenzo Nibali, che con lui è passato professionista nel 2005 alla Fassa Bortolo e ora, dopo 15 anni, è ancora grande protagonista.

Dai big della classifica generale come Nibali, Fuglsang, Pozzovivo e Almeida, pronti a sfidarsi sulle grandi montagne per l’ambita maglia rosa, arriviamo a parlare di Filippo Ganna il futuro del ciclismo italiano. Ma sentiamo cosa ci ha detto al telefono il “sergente di ferro”…

Vincenzo, attento a questo Fuglsang

«L’arrivo di ieri era impegnativo. C’era molto vento contrario e attaccare sarebbe stato difficile. Certo, in ammiraglia dovevano sapere che si sarebbe deciso tutto all’ultimo chilometro e l’Astana secondo me avrebbe dovuto fare corsa dura. Nibali lo conosciamo, non è adatto ad un finale del genere e poteva perdere molto di più.

«Sia chiaro, il Giro si deciderà nella terza settimana, è ancora troppo presto per commentare 18″ persi a Roccaraso. Devo ammettere però di aver visto un Fuglsang molto pimpante. Non mi son piaciute invece le polemiche di questi giorni: è forte e deve dimostrarlo sulla strada non a parole.

«Vincenzo deve stare attento perché questo Fuglsang è pericoloso, non bisogna lasciargli troppo spazio. Tuttavia io sono fiducioso: anche a 35 anni il suo nome è Nibali. Un campione come lui è capace di inventarsi qualcosa anche in una tappa completamente pianeggiante. E’ in piena lotta per la maglia rosa».

Almeida lo voglio vedere il prossimo anno

«Almeida è un grandissimo corridore. Sta andando davvero forte e le novità fanno sempre bene al ciclismo. L’età è tutta dalla sua parte e il futuro è “roseo”, restando in tema. Non so fin quando potrà tenere la maglia rosa. Ha dimostrato di saper andare forte a cronometro e quella di Valdobbiadene può fare distacchi importanti. Non mi sorprenderei se al prossimo giorno di riposo ci fosse ancora lui in testa alla classifica.

«Attenzione però. Andare forte un anno non conta. Io lo aspetto nel 2021, dovrà dimostrare di avere continuità e solo a quel punto potremo dire di trovarci di fronte a un fenomeno. Pogacar per esempio rientra in questa categoria».

Ganna deve puntare alla Roubaix

«In questo Giro ho capito una cosa: l’Italia è Filippo Ganna. Noi italiani maturiamo leggermente più tardi e Ganna ha il tempo necessario per diventare la stella del ciclismo mondiale. A cronometro è spaventoso, il campionato del mondo e la prima tappa da Monreale a Palermo ci hanno messo di fronte a un talento eccezionale.

«Vedo che in molti lo stanno paragonando a Cancellara o addirittura Indurain. Innanzitutto voglio dire a queste persone di andarci molto piano: Cancellara è uno che ha vinto tre Roubaix e tre Fiandre. Indurain non tocchiamolo proprio perché Ganna, secondo me, non vincerà mai un grande giro. E’ vero, è forte in salita e lo ha dimostrato vincendo in modo incredibile la tappa di Camigliatello Silano però per conquistare la maglia rosa serve anche altro. Lui deve puntare alle classiche di un giorno, soprattutto quelle del pavé. Con il motore che ha sarà lì a giocarsela sempre con i migliori…»

Pozzovivo, sei eroico!

«Voglio in conclusione fare i miei complimenti a Domenico Pozzovivo. Con tutto quello che ha passato tra incidenti e sfortune varie è ancora lì a lottare per la classifica generale del Giro d’Italia. Anche ieri è andato fortissimo (ha perso 3″ da Fuglsang e Kelderman) e non dimentichiamoci che tra poco più di un mese compie 38 anni. Io, da italiano, parteggio sempre per i nostri corridori, ma in questo caso credo che tutti gli appassionati di ciclismo del mondo dovrebbero fare il tifo per lui».