Bernal: «Non riuscivo a rispondere agli attacchi ma alla fine è andata bene»

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Egan Bernal, fuoriclasse colombiano della Ineos-Grenadiers al Tour de France 2020 (foto: A.S.O./AlexBroadway)
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Non è ancora il Bernal del 2019, quel fortissimo scalatore capace di vincere il Tour de France a soli 22 anni. Complice anche un dolore alla schiena che non vuole andare via, il colombiano non riesce ad esprimersi come vorrebbe.

Le accelerazioni di Pogacar e Roglic le ha pagate, ma è stato comunque capace di arrivare con gli altri big grazie al marcamento e all’attendismo dei rivali. Nonostante i problemi fisici, Egan è sempre quinto in classifica generale, a soli 13″ dalla maglia gialla di Adam Yates.

La sua speranza, e quella della Ineos-Grenadiers che ha lasciato a casa Froome e Thomas, è di poter superare il dolore e recuperare a pieno ritmo nelle prossime due settimane, decisive per questa edizione della Grand Boucle. Attenzione però perché domani si torna a correre sui Pirenei…

«E’ stata una buona giornata, anche se le ultime due salite le abbiamo fatte a velocità folli. Se andiamo a guardare i numeri restiamo sicuramente impressionati. Guardando alla mia prestazione devo dire di poter essere contento di ciò che ho fatto. Siamo al Tour, tutti sono in grande forma, e non perdere tempo da Roglic e gli altri è molto importante. E’ stata dura, pensavo di non poter tenere il ritmo di Dumoulin. Ho cercato di gestire il mio sforzo in ogni attacco che facevano. Non riuscivo a rispondere immediatamente agli allunghi, ma alla fine è andata come volevo.» Questo il commento di Egan Bernal sul sito ufficiale della Ineos-Grenadiers.