Bernal, la via del ritorno: mai così competitivo dopo l’incidente

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Egan Bernal in azione al Tour Colombia 2024
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Una delle immagini più belle di questo inizio stagione ce l’ha regalata la O Gran Camiño, la breve corsa a tappe spagnola vinta (anzi dominata) da Jonas Vingegaard. Sì, perché sulle dure rampe delle salita galiziane si è finalmente rivisto un Egan Bernal pimpante, pronto a lottare con i migliori per le tappe e la classifica.

Il risultato finale recita un terzo posto nella generale con una seconda e una quarta posizione di tappa. Niente male per il colombiano che mai si era mostrato così competitivo dopo il terribile incidente in Colombia del gennaio 2022. La paura di non riuscire più a tornare in sella alla sua bicicletta lo ha accompagnato per diverse settimane e quando finalmente è potuto rientrare in gruppo si è accorto di non essere più lo stesso di prima.

Certo, tornare a vincere come successo al Tour de France nel 2019 o al Giro d’Italia nel 2021 era difficilmente pronosticabile, ma la realtà è stata più dura di qualsiasi previsione. Tre ritiri consecutivi al rientro tra Danimarca, Germania e Toscana, con l’unica corsa conclusa alla Coppa Sabatini.

Lo scorso anno è andato leggermente meglio con un ottavo posto al Giro di Romandia come miglior risultato stagionale. Bernal ha cercato di dimenticare in fretta il completo anonimato che lo ha caratterizzato al Tour de France prima e alla Vuelta di Spagna poi. A due anni dall’incidente, però, qualcosa inizia finalmente a vedersi.

Terzo nella prova in linea dei campionati nazionali, quinto nella generale del suo Tour Colombia e l’exploit alla O Gran Camiño. Meglio di lui hanno fatto solamente Vingegaard, come facilmente si poteva immaginare, e il giovane talento francese, Lenny Martinez.

Bernal, niente Strade Bianche e dubbi sui grandi Giri

E adesso? «Non siamo ancora sicuri del programma che gli faremo fare – ha detto a GCN il diesse della Ineos-Grenadiers, Steve CummingsNon sarà alla Strade Bianche, che inizialmente avrebbe dovuto correre, ma ci saranno diversi cambiamenti nel suo calendario. Di solito siamo molto chiari, ma quello di Bernal è un caso molto particolare perché non sappiamo bene cosa aspettarci».

Probabilmente tornare al Giro d’Italia potrebbe risollevare definitivamente il morale del colombiano, che sulle nostre strade, fin da quando correva con Gianni Savio, si è trovato particolarmente bene. Un’iniezione di fiducia che gli scrollerebbe di dosso anche alcune pressioni, visto che il leader designato per la caccia alla maglia rosa è Geraint Thomas. In squadra, tuttavia, predicano calma.

Non è chiaro dunque se correrà il Giro, il Tour de France o la Vuelta di Spagna. «I passi avanti fatti da Bernal sono visibili a tutti, a noi per primi – ha aggiunto l’ex corridore britannico – Dobbiamo innanzitutto metterlo di fronte a una corsa di una settimana di livello World Tour per capire le sue risposte. Solo lì capiremo quale grande Giro fargli fare, anche in base alle esigenze della squadra».

La cosa importante è che i segnali siano molto positivi e la via del ritorno ad altissimi livelli sia tracciata. Sempre Cummings ha cercato di analizzare la corsa spagnola sotto una luce particolare.

«Tutte le tappe della O Gran Camiño hanno visto gli uomini di classifica muoversi molto lontani dal traguardo – ha fatto notare il diesse Ineos – Egan era sempre lì, sia quando l’azione veniva lanciata, sia nei finali di tappa. Questo gli fa guadagnare fiducia, permettendogli di tenere un ritmo alto fin dai primi chilometri di tappa».