Sanremo revival: e Cipollini lanciò la bici contro la macchina del direttore di corsa

Il bollente finale della Milano-Sanremo 1993: un furibondo Cipollini scaglia la bici contro la macchina del direttore di corsa.
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«Sanremo ’93, arrivo anticipato rispetto a Via Roma, vince Fondriest. Dietro stiamo sprintando per il secondo posto… quando penso di tagliare il traguardo alzando lo sguardo per avere il riferimento per il colpo di reni, mi trovo la macchina del direttore di corsa (l’amico Castellano ) per cui invece del colpo di reni sono costretto a dare il colpo di freni… questa fu la mia reazione». In un vecchio post su Facebook, Mario Cipollini commenta così la foto che lo ritrae mentre scaraventa la sua bici sul lunotto posteriore dell’ammiraglia di corsa, una Fiat Croma che aveva sicuramente vissuto giorni migliori. Lo scatto rende bene la situazione: la ressa impenetrabile, il vetro in frantumi fra schegge impazzite, l’espressione basita di Castellano, sporto fino alla vita dal tettino dell’auto.

Tutti su Fondriest, e dopo l’arrivo scoppia l’inferno

Censurabile la violenza del gesto, ma in quel finale l’incolumità dei corridori fu messa seriamente a rischio. Quando piombò sul traguardo Fondriest, chiudendo le ali dopo un meraviglioso volo cominciato sul Poggio, attorno a lui si accalcarono in molti. La macchina di Castellano rimase bloccata subito dopo la linea, proprio mentre arrivava a tutta un gruppetto di venti corridori a caccia del secondo posto. Fu l’inferno, fra cadute rovinose, frenate in extremis, bici e corridori a terra fra urla e imprecazioni. E fu allora che esplose la rabbia di Cipollini, probabilmente accresciuta dalla frustrazione per la sconfitta. Super Mario aveva la Sanremo in testa, la preparava con allenamenti mostruosi, cercava in tutti i modi di resistere alle pendenze dei Capi e agli scatti sul Poggio, per lui indigeribili.

La sua caccia alla Sanremo durò anni: secondo nel 1994, secondo nel 2001, poi finalmente il trionfo nel 2002, quando fu scortato sul traguardo da una tremenda dimostrazione di forza della sua guardia scelta. Uno spettacolo che si sarebbe ripetuto qualche mese dopo nel Mondiale di Zolder. Ma questa è un’altra storia.