Gilbert svela il piano nutrizionale di Pogacar alla Milano-Sanremo

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Tadej Pogacar non è riuscito a vincere la Milano-Sanremo 2024. Uno strepitoso Jasper Philipsen — aiutato da uno strepitoso Mathieu van der Poel — e un Michael Matthews in stato di grazia hanno strappato rispettivamente il primo e il secondo gradino del podio al portacolori delll’UAE Team Emirates che, come raramente accade quando è ai nastri di partenza, per una volta non ha avuto vita facile. Qualche divergenza di opinioni sulla tattica da attuare con la squadra, qualche esitazione, avversari preparatissimi… Sono diversi i fattori che hanno messo in difficoltà Pogacar, ma una certezza c’è: il fatto che in corsa il banco sia saltato non significa che lo staff emiratino non avesse confezionato un piano dettagliato e su misura per il successo del suo pupillo sloveno. A svelare un piccolo (ma decisamente non insignificante) aspetto del progetto sanremese è stato Philippe Gilbert, leggenda delle classiche e, tra l’altro, terzo alla Sanremo per ben due volte, nel 2008 e nel 2011.

«Ecco un piano nutrizionale (teorico) per Tadej alla Milano-Sanremo» twitta Gilbert su X, allegando l’immagine di un adesivo appiccicato sul manubrio della Colnago di Pogacar. Si tratta di una striscia suddivisa in tredici sezioni di colori diversi e il suo scopo è, ovviamente, indicare al corridore quando e come alimentarsi. «Questo argomento è così importante e affascinante che merita davvero di essere approfondito» aggiunge Gilbert.

Ad approfondire ci pensa Gorka Prieto-Bellver, nutrizionista della UAE, sollecitato da HLN: «Prima di tutto, non usiamo queste strisce sempre e ovunque, ma solo per gare pesanti e lunghe e soprattutto nelle Monumento. A seconda della natura e della difficoltà della gara vengono adattate allo specifico stato, compito o obiettivo di ogni ciclista» spiega Prieto-Bellver. «La striscia indica quale dei massaggiatori sarà pronto (a ciascuno è associato un colore), dove e quando sarà disponibile e con quale/i tipo/i di borraccia/e. Le X e le H2O si riferiscono alle dosi — 30, 60 o 90 grammi — di carboidrati nella bottiglia: chi deve arrivare “fino in fondo” ha bisogno di più carboidrati. I corridori che, per così dire, devono solo seguire il gruppo, ne assumono di meno».

Si tratta di un programma obbligatorio e vincolante? «La striscia serve come “promemoria“. Poi, se vuole alimentarsi, dipende da lui. Fa quello che vuole. Voglio dire, potrebbe anche darsi che abbia ancora una borraccia e che quindi non ne abbia bisogno di una nuova subito. Dopo la gara analizziamo meticolosamente cosa e quanto ha mangiato il corridore e quanta energia ha consumato. Continueremo a lavorare con queste informazioni per le prossime gare» conclude il nutrizionista.