
Il mese di settembre si è chiuso con un intenso campionato europeo, che nella prova maschile ha visto primeggiare Christophe Laporte, scappato a 12 chilometri dall’arrivo. Il Belgio è arrivato vicinissimo a riacciuffarlo, ma Wout Van Aert (lanciato da De Lie) ha dovuto accontentarsi della medaglia d’argento. Ormai i suoi piazzamenti sono diventati un caso: perché vince meno di quello che il suo talento gli permetterebbe? Con il bronzo di Kooij, è il secondo podio completo della Jumbo-Visma nello spazio di sette giorni dopo quello della Vuelta. Italia amara nelle parole di Bennati. Ganna e Trentin rallentati da una caduta, forse erano troppo indietro, ma l’aretino è fiducioso: i risultati non tarderanno ad arrivare. E il ciclismo azzurro scopre un nuovo, grande talento: Federica Venturelli. In precedenza, sulle strade spagnole, la Jumbo-Visma aveva scritto la storia: prima squadra a vincere le tre grandi corse a tappe nella stessa stagione. Non con Vingegaard né con Roglic, rispettivamente secondo e terzo, ma con Sepp Kuss, il terzo uomo degli olandesi, che tuttavia non hanno sempre corso in maniera logica e trasparente. Nessuno si aspettava il crollo di Remco Evenepoel nel giorno del Tourmalet. Cosa gli è successo? Lo abbiamo chiesto a Mattia Cattaneo, suo uomo di fiducia. Bartoli avverte: il belga è un talento assoluto che deve imparare a gestirsi meglio. Segnali incoraggianti da Antonio Tiberi, primo italiano in classifica generale (18°) al termine di una terza settimana in crescendo. E’ finalmente pronto per il definitivo salto di qualità? Di certo saranno fondamentali i consigli di Damiano Caruso, che lo ha preso sotto la sua ala e con cui in Spagna è stato compagno di camera: il ragusano vorrebbe correre un altro paio d’anni, poi forse potrebbe salire in ammiraglia. Infine, i temi più salienti della Vuelta nelle parole di Riccardo Magrini. Siamo stati un giorno con Bernard Hinault sulle strade italiane della prima tappa del Tour de France 2024. Come sta il fuoriclasse bretone? Cosa pensa della Grande Boucle in Italia? E che idee ha sul ciclismo odierno? E ancora: Amadori ci racconta chi sono Pellizzari e Piganzoli, secondo e terzo al Tour de l’Avenir; Stefano Garzelli dà dodici giudizi su altrettanti corridori azzurri che nel 2024 cambieranno squadra; e infine Gilberto Simoni racconta la sua vita e la sua carriera tra sogni, rimpianti e rivalità che hanno fatto la storia.
IN COPERTINA
La stoccata di Laporte sul tetto d’Europa
E la resa di Van Aert, l’eterno piazzato
Kuss! Arriva dal Far West il terzo uomo dei “galattici”
Il crollo di Evenepoel nei pensieri di Cattaneo
La grinta di Caruso. Due anni e ci saluta
Ma è stata anche la Vuelta di Ganna
Pellizzari e Piganzoli. Un bel podio per decollare
Ciclomercato. I dodici giudizi del professor Garzelli
Con Hinault (in Romagna) sulle strade del Tour…
Dai, Simoni sputa il rospo. Ti ascoltiamo
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