GIRO DELLE FIANDRE 2023 / L’analisi delle 19 scalate ai muri: l’Oude Kwaremont sarà affrontato tre volte

Giro delle Fiandre
Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel al Giro delle Fiandre 2022 (foto: Gregory Van Gansen/SprintCyclingAgency©2022)
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I muri presenti domani nel percorso del Giro delle Fiandre sono 16, ma in realtà le scalate saranno 19 perché l’Oude Kwaremont sarà affrontato tre volte e il Paterberg due volte. Anche quest’anno non ci sarà l’icona della classicissima fiamminga, il Kapelmuur, alias Grammont, escluso da ormai più di un decennio dall’altimetria della Ronde. Ma vediamo, in breve, caratteristiche e storia di ognuno dei muri in programma domenica. I dati tecnici e il grado di difficoltà sono riportati nell’apposita tabella.  

Giro delle Fiandre 2023: i muri

Korte Ast – Corto, come il suo nome, facile, interamente asfaltato. Comparso per la prima volta nel 1997 nel percorso del Giro delle Fiandre, raggiunge una punta massima del 9% dopo 200 metri di salita. 

Kortekeer – Asfaltato da quasi un secolo, la Ronde l’ha scoperto solo nel 1988 per sostituire il Koppenberg, escluso dal percorso per via di un incidente avvenuto su quel muro l’anno prima, quando un’auto dell’organizzazione investì il danese Skibby. I passaggi più difficili subito dopo metà salita, punte del 15%. 

Eikenberg – Non ha grandi pendenze (media 5%, massima 10,5%) e la seconda metà è pressoché pianeggiante. Il fondo è in pavé piuttosto balordo, che si può però aggirare pedalando sulle due canaline asfaltate a bordo strada. Il Fiandre lo percorse la prima volte nel 1956, ma lo abbandonò subito fino a riprenderlo nel ’74. 

Wolvenberg – Inserito per la prima volta nel 1999 nel tracciato della Ronde, è asfaltato e il suo imbocco arriva dopo il pavé della Hoplleweg. Nella prima parte ha 150 metri molto impegnativi, dove la pendenza raggiunge il 14%. 

Molenberg – Presenza fissa al Giro delle Fiandre dal 1983 al 2016, poi abbandonato per un quinquennio e reinserito nel percorso nel 2021. Fondo in pietre, ha una pendenza massima che arriva a malapena al 12%.

Marlboroughstraat – Salita lunga, molto regolare e soprattutto asfaltata. Ha fatto il suo debutto al Fiandre solo nel 2021 con l’obiettivo di aumentare il dislivello totale. Viene volata via, il passaggio più difficile è limitato al 7%. 

Berendries – Ascesa impegnativa, con buone pendenze (il tratto centrale ha una media dell’8% e punte del 12%), ma completamente priva di pavé. E’ presente al Giro delle Fiandre dal 1983. 

Valkenberg – La sua prima apparizione alla Ronde risale al lontano 1959. Rimase nel percorso per tre lustri, poi venne abbandonato perché il perfido pavé che gli faceva da fondo lasciò il posto all’asfalto. E’ stato recuperato nel 1996 ma non è più quello di un tempo. Poco più di mezzo chilometro con passaggi sino al 12%. 

Berg ten Houte – Percorso inverso, qui è il pavé ad aver sostituito un pessimo asfalto. Poco più di un chilometro in tutto, ma la salita si esaurisce in pratica dopo 500 metri. Ostica la parte iniziale, con pendenze del 15%.

Kanarieberg – Asfaltato, molto discontinuo. Un chilometro tondo. Alla fine del primo terzo c’è un passaggio al 16%, poi la pendenza s’attenua, ma qua e là compare qualche brevissimo tratto al 9-10%. 

Koppenberg – Il vernissage avvenne al Giro delle Fiandre del 1976, quando Francesco Moser fu secondo, battuto in volata da Walter Planckaert. Pietre diseguali, sghembe, massacranti. Si tocca la pendenza massima del 22% dopo 250 metri di salita e i restanti 300 sono tutti oltre il 10%. Temporaneamente abbandonato nel 1987, è tornato alla Ronde nel 2002. 

Steenbeekdries – Al 2002 risale anche la scoperta dello Steenbeekdries. Pavé, sì, ma molto soft, pietre uguali, levigate, velluto rispetto agli altri muri. Qualche decina di metri al 9%, nella fase iniziale, poi pendenze mai oltre il 5-6%. Complessivamente il più facile di tutti. 

Taaienberg – E’ ormai da mezzo secolo un classico del Giro delle Fiandre, la sola assenza nel 1993 per via delle opere di ripavimentazione del fondo. Un tratto iniziale, circa 150 metri, è asfaltato, la parte centrale è quella più dura, 200 metri al 14% con punte del 15%. Ultimo segmento al 4%. 

Kruisberg – Hotond – Un doppia salita comprendente un muro storico, il Kruisberg, affrontato già nella prima edizione del Fiandre, 1913, presente quasi ininterrottamente dagli anni 30 sino al 1976, con la sola interruzione della seconda guerra mondiale. Breve ricomparsa nel 1992, sino al ’94, poi dal 2012, con il restyiling del finale, l’inserimento definitivo. La salita si compone di due segmenti: quello iniziale pavé, il restante in asfalto sino alla cima, 159 metri (Hotond), il punto più elevato della Ronde. 

Oude Kwaremont  – Sarà scalato tre volte, rispettivamente a 137, 55 e 17 chilometri dal traguardo. E’ il muro più battuto dal Giro delle Fiandre, presente in oltre 90 edizioni della corsa, comprese quelle degli albori (1913 e ’14) che precedettero la prima guerra mondiale. Non ha pendenze da muli (massima dell’11% a metà salita), ma è lungo (oltre 2 chilometri) e tutto in ciottoli. 

Paterberg – Un breve rettilineo di una perfidia micidiale. I 200 metri centrali sono al 18% con punte oltre il 20%. Scoperto nel 1986, dopo che il fondo in cemento era stato sostituito dalle pietre, sarà affrontato due volte anche in questa edizione del Fiandre, l’ultima a soli 13,3 chilometri dal traguardo