Il Lombardia, saluta anche Vegni: «Ormai comandano i soldi, nessuno prenderà davvero il mio posto»

Vegni
Mauro Vegni al Lombardia 2025.
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Mauro Vegni sbraccia, borbotta e controlla anche durante gli ultimi minuti di una carriera lunga cinquant’anni che lo ha portato a diventare il direttore del ciclismo di RCS, la figura di riferimento in termini organizzativi delle più grandi corse del calendario italiano, dalla Milano-Sanremo al Lombardia passando ovviamente per il Giro d’Italia. L’impressione, tuttavia, è che sia stato tenuto in disparte più del solito, o che lui stesso (pur non venendo meno ai suoi doveri) non abbia voluto attirare su di sé l’attenzione. Ma anche Vegni, ieri, ha dato l’addio al mondo del ciclismo.

«Non pedalato, come dico sempre, ma quanto ciclismo. Ci sono stati momenti bellissimi, come gli incontri con il re dei Paesi Bassi ad Apeldoorn nel 2016 e quello con il Papa quest’anno, e momenti anche più complicati, certamente, ma sulla bilancia si equivalgono ed è giusto così. Io esco in punta di piedi com’ero entrato, felice di chiudere al termine di una classica monumento come il Lombardia vinta da un fuoriclasse come Pogacar e contento di affidare il futuro ad un gruppo di lavoro fatto di persone in gamba. Non provo né malinconia né tristezza. Chi prenderà il mio posto? Forse nessuno in maniera vera e propria, credo che l’azienda opterà per una frammentazione del mio ruolo ripartendola tra diversi soggetti. I tempi sono cambiati, non è più come una volta, ormai i soldi hanno preso il sopravvento».