Swatt Club, la storia: gli esordi come blog, l’esperienza tra gli amatori e il tricolore con Conca

Swatt Club
Filippo Conca incredulo dopo la vittoria del campionato italiano (foto: Instagram/SwattClub)
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È una giornata che entrerà nella storia del ciclismo italiano quella vissuta ieri dallo Swatt Club, una squadra giovane, ambiziosa e considerata outsider, che ha saputo conquistare con determinazione e talento il titolo di campione italiano grazie a una prestazione magistrale di Filippo Conca e dei suoi compagni.

Lo Swatt Club è molto più di una semplice squadra ciclistica: è un progetto sportivo e culturale nato per reinterpretare il ciclismo in chiave moderna, inclusiva e appassionata. Fondato da un gruppo di amici, quattro sciatori professionisti, come blog e corridori legati dalla voglia di vivere la bici in modo autentico, lontano dalle logiche strettamente professionistiche ma con uno spirito estremamente competitivo e identitario, lo Swatt Club si è affermato negli ultimi anni come una delle realtà più originali del panorama ciclistico italiano.

Il nome stesso, che proviene dal nome del blog “Solo Wattaggio” riflette un’anima irriverente e controcorrente. Il club nasce a Milano e cresce tra le gare amatoriali, le granfondo, le competizioni gravel e su strada, distinguendosi per uno stile comunicativo brillante e un’estetica molto curata: divise riconoscibili, contenuti social d’impatto e una forte presenza nei nuovi linguaggi del ciclismo contemporaneo. Ad aggiungersi a questo anche due corridori riconoscibili come Mattia Gaffuri e Hellemose, che ha avuto un’ottima carriera da dilettante.

Ma sotto l’apparenza cool c’è sostanza: allenamenti duri, programmazione seria, approccio scientifico e un forte spirito di squadra. Lo Swatt Club mette insieme ex professionisti, giovani talenti e amatori di alto livello, creando un ambiente dove agonismo e amicizia si fondono. È una squadra che non ha timore di sfidare i team più strutturati, anzi, spesso li sorprende. Non a caso, la vittoria di Filippo Conca al campionato italiano suona come un punto di svolta, il momento in cui un movimento nato quasi come provocazione entra ufficialmente nell’élite del ciclismo nazionale.

Lo Swatt Club è anche una community: organizza eventi, ride collettivi, camp e iniziative legate alla cultura della bici. È un laboratorio di idee dove si fondono strada, gravel, tecnologia e passione, capace di attrarre ciclisti da tutta Italia (e non solo) con il richiamo di uno stile libero ma solido, visionario ma concreto.

In un mondo sportivo spesso diviso tra dilettantismo puro e professionismo esasperato, lo Swatt Club rappresenta una terza via credibile: quella di chi prende tutto sul serio, ma non si prende troppo sul serio. E ieri, con la maglia tricolore sulle spalle del suo corridore, ha dimostrato che questa via può portare in vetta.