Dal Trentino alla Valtellina passando per la Valle Camonica, la tappa odierna ritrova, ancor prima di metà percorso, una vecchia conoscenza del Giro d’Italia, il Passo del Tonale, scalato per la prima volta 92 anni fa. A 60 chilometri dal traguardo inizierà poi la salita verso il Passo del Mortirolo, affrontato dal versante meno crudele, quello di Monno, dopo la decisione degli organizzatori di annullare il previsto passaggio sulla ripidissima “Recta Contador”. L’arrivo sarà posto a Bormio, ma nel finale si scalerà la breve ma ostica impennata delle Motte.
PASSO DEL TONALE – Il Passo del Tonale sarà affrontato oggi per la trentesima volta dal Giro d’Italia. Ha già collezionato nella storia della corsa rosa 27 passaggi e 2 arrivi di tappa. Fece il suo ingresso nella geografia della corsa rosa nel 1933. Diciassettesima ed ultima tappa di quell’edizione, dominata da Alfredo Binda. Da Bolzano a Milano. Prima il Passo della Mendola, poi quello del Tonale. Il trombettiere di Cittiglio non vuol lasciare nemmeno le briciole agli avversati. In classifica ha un vantaggio di 8’31” sul secondo, il belga Demuysère. E si scatena anche nella giornata conclusiva. Transita il testa sul Tonale (davanti a Bertoni e Vietto), sulla pista dell’Arena di Milano vince in volata la sua sesta tappa e s’aggiudica il Giro per la quinta volta.
Il Passo del Tonale non porta invece fortuna a Gino Bartali. Nel 1939 il toscano sembra avviato verso il suo terzo successo al Giro (già vinto nel 1936 e nel ’37), alla fine della terzultima tappa, a Trento, ha strappato le insegne di leader a Giovanni Valetti, scivolato al 4° posto in classifica, ma nella frazione successiva, che si conclude a Sondrio, fora proprio lungo la salita del Tonale. Valetti ne approfitta e scava subito tra sé la maglia rosa un margine di oltre 5 minuti. Bartali reagisce, recupera nella discesa verso Edolo, durante la quale è anche vittima di una caduta, ma quando la strada inizia a risalire verso Aprica non ha più gambe e va alla deriva. Al traguardo di Sondrio il suo distacco sarà di 6’48”. Valetti torna in rosa e 24 ore dopo vince il suo secondo Giro a Milano.
Il Passo del Tonale è stato per due volte sede di arrivo di tappa al Giro d’Italia. Nel 1997 vinse il colombiano “Chepe” González, mentre nel 2010 fu la volta dello svizzero Tschopp, che precedette l’australiano Evans (a 16”) e la maglia rosa Basso (a 25”).
I conquistatori del Passo del Tonale: Binda (1933), Valetti (‘39), Bartali (’53), Vincenzo Rossello (’54), Junkermann (’59), Van Looy (’60), Adorni (’62), Mugnaini (’67), Polidori (’69), Farisato (’71), Kraft (’77), Sutter (’78), Vicino (’79), Natale (’81), Rodríguez Magro (’84), Joho (’90), Pagnin (’91), Perona (’96), Piccoli (’99), Juan E. Gutierrez (2000), Wegmann (2004), Gárate (2006), Gastauer (2011), Rabottini (2012), Rubén Fernández (2015) e Rolland (2017).
Nell’edizione 1989 la frazione Trento-Santa Caterina Valfurva, che prevedeva il passaggio sui passi Campo Carlo Magno, Tonale e Gavia, venne annullata per neve. Nel 2022 il Tonale è stato affrontato, sotto la pioggia, subito dopo il via della tappa Pontedilegno-Lavarone e non è stato considerato valido GPM.

PASSO DEL MORTIROLO – Da quand’è stato scoperto dal Giro d’Italia, nel 1990, ha collezionato fino ad ora 15 passaggi (11 dal versante di Mazzo in Valtellina, 3 da Monno, uno da Tovo Sant’Agata). E’ una salita che decisamente porta fortuna agli … Ivan. Gotti e Basso sono gli unici ad essere riusciti a transitare due volte in testa ai 1852 metri del valico che collega la Valtellina e la Valcamonica. Il bergamasco nel 1996 e nel ’99, il varesino nel 2006 e 2010. Ma ad inaugurare i passaggi sul Mortirolo fu 35 anni fa un venezuelano, il piccolo Leonardo Sierra, che in salita volava ma in discesa batteva in testa. Si scalava il lato camuno e Sierra svettò sul GPM con un rassicurante vantaggio sugli inseguitori, ma, nella ripida ed insidiosa discesa, due curve affrontate male gli costarono altrettante cadute. Si riprese velocemente e al traguardo di Aprica s’impose con 52” di margine su Alberto Volpi.
Fu nel 1991 che venne proposto il terribile versante valtellinese. La tappa, sempre con arrivo ad Aprica, si trasformò in un esaltante recital della maglia rosa Franco Chioccioli, che attaccò sul Mortirolo, dove scollinò al comando, si difese egregiamente sul Valico di Santa Cristina e al traguardo precedette di 32” i francesi Bernard e Boyer.
Indimenticabile assolo di Marco Pantani nel 1994, l’anno in cui rivela il proprio talento di scalatore. Il Mortirolo è inserito in un tappone durissimo, tra lo Stelvio e il Santa Cristina. Il Pirata sferra la sua offensiva nel tratto più ripido e mette subito tra sé e gli avversari un cospicuo margine. Il solo a tentare di resistergli è la maglia rosa Berzin. Poche decine di metri, poi molla la presa. Al GPM, ad oltre 40 chilometri dal traguardo, Pantani è solo, avviato verso un esaltante successo che gli consente di compiere uno splendido balzo in classifica: dal 6° al 2° posto. Berzin accusa un distacco di 4’ ma difende la leadership. Poco meglio di lui Indurain (a 3’30”), mentre Bugno affonda a 6 minuti.
Il Passo del Mortirolo mette le ali ad Ivan Gotti, che transita in testa sia nel 1996 (precede Tonkov e Ugrumov) che nel 1999, nella tappa partita da Madonna di Campiglio, nel giorno della clamorosa esclusione di Marco Pantani per valore di ematocrito superiore al 50%. Gotti veste la maglia rosa che il Pirata è stato costretto a cedere e passa per primo sul Mortirolo. All’Aprica vince lo spagnolo Heras davanti a Simoni. Gotti, terzo, rafforza la sua leadership. Sulle arcigne pendenze del Mortirolo, Gotti va a nozze, ma nel 1997 (tappa Malè-Edolo) al GPM è preceduto dal conterraneo Vladimir Belli.
Due comprimari conquistano a sorpresa il Mortirolo nel 2004 e nel 2008. Prima il napoletano Raffaele Illiano all’inizio della tappa con arrivo in salita al Passo della Presolana, vinta da Stefano Garzelli davanti a Simoni, poi il maiorchino Antonio Colom, nella giornata in cui Di Luca è vittima di una clamorosa crisi. L’abruzzese tallonava la maglia rosa Contador, staccato di pochi secondi, ma a Tirano perde 4 minuti e scivola al 7° posto.

Realizza una doppietta anche Ivan Basso, primo sul Mortirolo sia nel 2006 che nel 2010. Il varesino, che ha già in tasca il Giro di diciannove anni fa, sul Mortirolo annienta tutti gli avversari, a partire dallo spagnolo Gutierrez, il suo più pericoloso rivale, e vince la tappa di Aprica. Nel 2010, sulle dure rampe del Mortirolo, Basso attacca violentemente la maglia rosa, lo spagnolo Arroyo. Deve recuperargli 2’27”. Transita in testa al GPM precedendo il suo giovane coéquipier Nibali. Al traguardo di Aprica è battuto allo sprint da Michele Scarponi ma conquista la maglia rosa. Arroyo perde oltre tre minuti.
Nel 2012 il Giro va alla scoperta dell’inedito versante di Tovo Sant’Agata, con l’ultimo troncone dal fondo cementato. La scalata si limita a 1718 metri di quota (bivio per Grosio), senza raggiungere il valico (m. 1852), e al GPM passa per primo lo svizzero Olivier Zaugg davanti al costaricano Amador. Il traguardo della 20ª tappa è sul Passo dello Stelvio, dove vince il belga Thomas De Gendt al termine di una lunga fuga solitaria.
Una fitta nevicata si abbatte nel 2015 sulla 16ª tappa del Giro, 5.000 metri di dislivello, solito arrivo ad Aprica. Evadono in tre e sul Mortirolo, dove Aru è in difficoltà, con l’olandese Kruijswijk che precede la maglia rosa Contador e Landa. Posizioni invertite all’arrivo: Landa, evaso nel finale, lascia a 38” Kruijswijk e Contador.
Come avverrà oggi, nel 2017 si sale dal versante di Monno. A transitare in testa sul Mortirolo è lo spagnolo Luis León Sánchez, compagno di squadra di Michele Scarponi, tragicamente scomparso un mese prima. E’ un omaggio allo sfortunato campione marchigiano. Il Mortirolo è seguito da Stelvio ed Umbrailpass. E’ la tappa in cui l’olandese Dumoulin, alle prese con problemi intestinali, salva per poco la sua maglia rosa. Il successo parziale, a Bormio, va a Vincenzo Nibali, che precede Landa.
Nel 2019 Giulio Ciccone fa l’enplein. E’ primo al GPM e vince la tappa a Pontedilegno davanti a Hirt. Il ceco si prende la rivincita nel 2022, aggiudicandosi il tappone che si conclude ad Aprica, ma a transitare in testa sul Mortirolo è l’olandese Koen Bouwman davanti al tedesco Kämna e al connazionale Arensman. Nel 2024 con il GPM del Mortirolo affrontato dalla Valcamonica e posto a quasi 70 chilometri dal traguardo (tappa Manerba del Garda-Livigno) transitano in testa tre italiani, nell’ordine Scaroni, Pellizzari e Conci, ma la frazione sarà poi vinta dalla maglia rosa Pogacar.
LE MOTTE – Oggi, quando mancheranno meno di 15 chilometri al traguardo, la carovana lascerà la strada diretta a Bormio per imboccare la variante di Le Motte, una ripida ascesa di 3 chilometri con pendenza media dell’8,3%, scalata nel 2024 nella tappa Manerba del Garda-Livigno, a 30 chilometri dal traguardo. La Motta lo scorso anno non assegnava punti per il GPM ma era valica come traguardo volante. A passare per primo fu l’ungherese Attila Valter davanti a Conci e Piganzoli. Il GPM di La Motta sarà seguito oggi da 5 chilometri di discesa e da un falsopiano finale di 1.000 metri.












