Freni a disco: esiste davvero il diametro perfetto?

Freni a disco
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Dunque, 160 millimetri per il disco anteriore e 140 per quello posteriore, o 140 per entrambi? O ancora, 160 all’anteriore e al posteriore. Nelle ultime due settimane, girando nei paddock del Giro d’Italia, abbiamo avuto modo di entrare a stretto contatto con i “mezzi” dei professionisti ed è stato impossibile non notare un dettaglio fondamentale nell’anatomia della bicicletta: il diametro dei dischi frenanti.

Nella maggior parte dei casi, i corridori dei team al via della corsa rosa (e non solo) equipaggiano le proprie biciclette con rotori dal diametro “differenziato”: 160 millimetri all’anteriore e 140 millimetri al posteriore. In gruppo, però, ci sono anche alcune mosche bianche. Il team Groupama-FDJ, sulle proprie Wilier Triestina Filante SLR, ha scelto di montare coppie di dischi dal diametro di soli 140 millimetri, sia all’anteriore che al posteriore. Una scelta legata al peso del corridore in sella alla bici o dovuta al profilo altimetrico della tappa?

«La scelta del diametro dei dischi è strettamente personale e rientra nella sfera di quelle decisioni che un corridore prende andando oltre i dati tecnici e le specifiche dei prodotti – dice Marco Cittadini, Communication & Sport Marketing Coordinator di Shimano Italia, che aggiunge – Consiglierei, nei limiti del possibile, il cosiddetto stato dell’arte. Un disco da 140 millimetri non ha nulla da invidiare ad uno da 160 millimetri. La differenza nella potenza di frenata è impercettibile ai più, solo chi macina tanti chilometri e ore in sella può avvertire delle variazioni nella pinzata. Sicuramente un disco più piccolo consente di risparmiare del peso cambiando in maniera quasi impercettibile il feeling di guida; allo stesso tempo esistono corridori e appassionati con uno stile di frenata “old school”, utilizzando principalmente il freno anteriore e quello posteriore solo per piccole correzioni e che credono di aver bisogno di un disco più grande all’anteriore».

Mathieu Van der Poel è un altro corridore che sceglie dischi dal diametro di 140 millimetri sia all’anteriore che al posteriore e, analizzando le sue caratteristiche fisiche e tenendo conto del suo peso di 75 chilogrammi, potrebbe benissimo rappresentare il prototipo di utilizzatore di dischi più grandi sulla ruota davanti.

Cosa si può ricavare da questi dati? Che ogni corridore e ogni appassionato, deve fare i conti con quello che preferisce avere sulla propria bicicletta: un peso più ridotto possibile o la sicurezza mentale di un disco più grande e in grado di dissipare meglio il calore. L’unica differenza la può fare quindi l’utilizzo.