Bettini e il regalo per i 50 anni: torna in bici ad Atene, dove vinse l’oro olimpico

Bettini sul podio delle Olimpiadi di Atene: ai suoi lati Paulinho (medaglia d'argento) e Axel Merckx (medaglia di bronzo)
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Paolo Bettini oggi compie 50 anni. Come ha raccontato ad Alessandra Giardini sulla Gazzetta dello Sport, per celebrare questo compleanno tondo e al tempo stesso i 20 anni da quello che ancora oggi considera il suo successo più importante («Non c’è niente che valga l’oro olimpico: ti fa uscire dal tuo sport, ti porta nell’olimpo»), il fuoriclasse livornese ha deciso di regalarsi un viaggio molto particolare.

Lo ha chiamato GoldOlympicTour 2024, partirà il 26 agosto da Katerini, in Macedonia, e lo porterà il 6 settembre ad Atene dove sarà accolto con tutti gli onori (Bettini è cittadino onorario della capitale greca, come tutti gli ori olimpici dei Giochi del 2004). In tutto sono 12 tappe, 1.126 chilometri, circa 100 al giorno, per un dislivello complessivo di 15.440 metri.

La prima tappa lo porterà sul Monte Olimpo, una delle giornate successive a Olimpia, dove tutto è cominciato. «Appoggerò la bici sul prato e camminerò nello stadio dei primi cento metri della storia». Poi Sparta, a Corinto, e l’arrivo ad Atene.

L’idea del viaggio in Grecia in solitaria è nato dall’amicizia con Elena Konstantos, la console greca di Livorno, una storia sportiva (nell’atletica leggera), che si sta occupando della parte istituzionale e cerimoniale, nonché di alcune questioni logistiche.

Paolo ha ricordato che si era messo in testa l’oro olimpico «quattro anni prima, a Sydney». Quando era uno dei due giovani della squadra azzurra, con Danilo Di Luca, mentre i big erano Michele Bartoli, Marco Pantani e Francesco Casagrande. «Fu allora che capii che la gara olimpica era un altro mestiere, diversa da un mondiale e dalle grandi classiche. Rientrava molto nel mio modo di interpretare le corse». Bettini cominciò a lavorarci concretamente con il ct Ballerini e con Luca Guercilena un anno prima dei Giochi, quando Visconti vinse sullo stesso percorso gli Europei Under 23. «Giovanni me lo spiegò così bene che quando arrivai ad Atene e mi allenai lì mi sembrava di averlo già fatto mille volte».

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E l’oro olimpico, si sa, fa diventare immortali. «Alfredo Martini diceva sempre che si diventa ex campioni del mondo ma campioni olimpici si rimane per sempre. Aveva ragione. La gente ancora oggi mi riconosce per quell’oro, e mi dice: quanto mi hai fatto piangere».