Tirreno-Adriatico, Vingegaard senza rivali: «Non sono ancora al 100%. Punto ad arrivarci per il Tour»

Vingegaard
Jonas Vingegaard dopo la vittoria a Monte Petrano.
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Jonas Vingegaard alla Tirreno-Adriatico si è preso tutto. Due vittorie di tappa, la classifica generale, la maglia di miglior scalatore e soprattutto la consapevolezza di essere ancora l’uomo più forte per le corse a tappe. Il dominio di Pogacar alla Strade Bianche non lo ha spaventato, ha risposto a tono allo sloveno e gli ha dato appuntamento a luglio, quando si sfideranno sulle strade del Tour de France. 

Jonas, un’altra dimostrazione di forza. 

«Sto migliorando, abbiamo lavorato bene durante l’inverno e in ogni corsa a cui prendo parte sento di crescere un po’. Rispetto alla O Gran Camino ho fatto dei passi in avanti, ma c’è ancora tanta strada da fare. Sono lontano dal mio 100%, che spero di raggiungere per il Tour de France». 

Hai risposto quasi facilmente al forcing della Bora. 

«Hanno preso la salita davvero forte, infatti ad un certo punto mi sono girato ed eravamo rimasti in sette. Sono stati bravi perché quando Hindley ha attaccato siamo rimasti alla sua ruota solo io e Ayuso. Sentivo le gambe girare bene, così ho provato a fare la differenza. È andata bene». 

Prima Tirreno, prima vittoria. 

«In Italia fate gesti scaramantici in questo caso vero? No, scherzi a parte. C’è ancora una tappa da correre domani, speriamo fili via tutto liscio. Vincere è sempre bello, specie queste corse importanti con traguardi pieni di significato». 

Senti di essere lo scalatore più forte del gruppo? 

«Sicuramente sono migliorato tantissimo in salita e spero di continuare a farlo. Non mi sento uno scalatore puro, perché mi trovo bene anche a cronometro, tanto per fare un esempio. Scalatore più forte del gruppo non lo so, chiedetemelo dopo il Tour». 

Pogacar è apparso in grande forma. Roglic ed Evenepoel alla Parigi-Nizza non molto, che ne pensi? 

«Che siamo solamente alle prime uscite di stagione. Certo, Tadej alla Strade Bianche è stato impressionante e ha lanciato un segnale in vista delle prossime gare. Gli altri due non li sto seguendo perché corrono in contemporanea, ma arriveranno presto, non vi preoccupate». 

Non ti dispiace non avere un confronto diretto con loro? 

«Sono i migliori corridori al mondo e confrontarsi con loro sarebbe bello, ma ognuno sceglie i suoi programmi in base a dove vuole arrivare. Noi abbiamo disegnato questo calendario sulle mie esigenze, che non sono le stesse degli altri e viceversa». 

Ieri hai corso con il monocorona, oggi con la doppia. Come mai?

«Lo abbiamo sperimentato lo scorso anno con ottimi risultati. La tappa di ieri non era particolarmente impegnativa ed era perfetta per riproporre il monocorona. Oggi con la salita finale e alcune lunghe discese era meglio poter contare due due moltipliche».