Pogacar accorcia le pedivelle: nuovo preparatore, nuove scelte tecniche. Ecco il perché

Pedivelle
Il dettaglio delle pedivelle di Tadej Pogacar al Lombardia 2023 e alla Strade Bianche 2024.
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Alla Strade Bianche, Tadej Pogacar ha trionfato utilizzando pedivelle lunghe 165 millimetri, una novità per il corridore sloveno che ha virato verso questa soluzione nella stagione in corso. Scelta che rappresenterebbe chiaramente il risultato di un approfondito lavoro di ricerca e test condotto nel corso del periodo invernale. E che si accompagna a un lavoro che Pogacar sta facendo con il suo nuovo allenatore: è passato infatti da Iñigo San Millan (che è rimasto tra gli allenatori della UAE Team Emirates ma adesso è anche capo della performance dell’Athletic Bilbao di calcio) a Javier Sola, che fa sempre parte dello staff della squadra.

La decisione di cambiare la lunghezza delle pedivelle peraltro segue il trend della stagione precedente, in cui Pogacar era già sceso, passando da pedivelle di 172,5 a 170 millimetri. Il percorso evolutivo di Tadej Pogacar, dal suo esordio, evidenzia notevoli differenze a livello biomeccanico e tecnico nelle scelte dei componenti della bicicletta. Ci sono stati cambiamenti significativi nei telai, con il passaggio totale dai freni tradizionali a quelli a disco, e una costante riduzione di dimensioni dei componenti. Inizialmente, il corridore sloveno utilizzava un telaio Colnago V3Rs, predecessore dell’attuale V4Rs, in taglia 50, per adottare poi una taglia più piccola, passando a un 48,5.

Anche il manubrio ha subito trasformazioni, da 420 millimetri senza flare nelle prime stagioni da professionista ad uno attuale con un flare più marcato e una larghezza di appena 370 millimetri nella presa alta, che diventa di 390 millimetri nella presa bassa proprio per via dello svasamento del manubrio. Tuttavia, la modifica più significativa si è verificata sulle pedivelle, accorciate di ben 7,5 millimetri rispetto al passato. Fino al 2022, Pogacar utilizzava quelle da 172,5 millimetri, poi lo scorso anno è passato a quelle da 170 millimetri, diventando ora uno dei primi a utilizzare con successo la misura da 165 millimetri nelle prove in linea. 

Questa scelta, supportata da diverse ricerche scientifiche nell’ambito biomeccanico, rappresenta una sfida, poiché è noto che convincere i corridori a modificare convinzioni consolidate nel corso degli anni può essere complesso. La lunghezza delle pedivelle è stata oggetto di studi da diversi anni, assumendo recentemente un ruolo rilevante nel posizionamento degli atleti. Le ricerche stabiliscono che non ci sono grandi differenze a livello di percezione fisica dell’atleta, a meno che non vi siano variazioni superiori al centimetro, dove la sensazione diventa predominante.

Una lunghezza minore delle pedivelle offre diversi vantaggi, come un migliore afflusso di sangue agli arti inferiori, consentendo un maggiore transito di ossigeno e una maggiore apertura dell’angolo tra coscia e busto, correlato a un miglioramento delle prestazioni. Inoltre, si osserva una maggiore facilità di pedalata e la tendenza a spingere rapporti più lunghi, che comportano una maggiore velocità. È importante tra l’altro anche contestualizzare la scelta della lunghezza delle pedivelle all’interno dell’intera posizione, che arriva da una revisione completa degli altri componenti collegati.