UAE Tour: rapportoni e volate ad alta velocità, ecco i numeri di Merlier

UAE Tour
Tim Merlier ha già vinto due tappe all'UAE Tour (foto: SprintCyclingAgency)
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L’UAE Tour si distingue per i suoi percorsi veloci e scorrevoli, rappresentando un palcoscenico ideale per i velocisti di fama mondiale. La competizione ha attratto i principali specialisti della velocità, desiderosi di conquistare successi lungo i percorsi emiratini. Oggi e nella prima frazione, il belga Tim Merlier della Soudal-Quick Step ha trionfato con volate di grande potenza.

Nella frazione inaugurale dell’UAE Tour, che ha attraversato i 141 chilometri da Al Dhafra Walk Madinat Zayed a Liwa, Merlier ha sfrecciato negli ultimi 17 secondi con una velocità media di 67,7 chilometri orari e una potenza media di 1.290 watt, con picchi che superavano i 70 orari e 1580 watt. Numeri impressionanti che richiedono non solo una notevole potenza fisica, ma anche scelte tecniche adeguate.

In previsione di queste elevate velocità, diversi velocisti hanno scelto una configurazione anteriore diversa rispetto al tradizionale 54/40. Sam Bennett della Decathlon AG2R La Mondiale Team e Fabio Jakobsen della Team DSM-Firmenich PostNL (quarto e sesto nei due arrivi allo sprint) hanno installato guarniture con corone da 56 e 44 denti. Questa disposizione, abbinata all’11 posteriore, offre un rapporto che consente di percorrere quasi 11 metri con una pedalata completa, quasi 40 centimetri in più rispetto allo standard di 54/40 con l’11 posteriore.

Mark Cavendish dell’Astana Qazaqstan Team e Kaden Groves dell’Alpecin-Deceuninck hanno invece scelto la configurazione standard 54/40 per sfruttare cadenze più elevate durante gli sprint. La decisione sulla configurazione è strettamente legata al modo in cui i singoli corridori affrontano gli sprint e alle loro preferenze in termini di cadenza. Ad esempio, corridori come Cavendish, con una solida esperienza in pista, hanno sempre sprintato a cadenze elevate e utilizzano ugualmente una corona da 54 denti. Al contrario, velocisti molto potenti preferiscono corone che consentano di esprimere un wattaggio maggiore, optando per un rapporto più lungo.

In alcune volate, i corridori, vincolati dalle caratteristiche degli arrivi, non sempre sfruttano il massimo rapporto disponibile, optando invece per un pignone posteriore da 12 o addirittura 13 denti e approfittando della posizione migliore e più lineare della catena. La scelta di montare corone più grandi può portare vantaggi in termini di scorrevolezza e attrito meccanico, ma nel contesto di uno sforzo prolungato implica un maggiore impegno muscolare. Questo è dovuto al costante sviluppo metrico più elevato, che richiede, a parità di rapporto posteriore, meno giri al minuto ma più potenza.