Gli tirano birra e urina per tutta la corsa, van der Poel gli sputa addosso: «Ne ho abbastanza»

Van der Poel
Mathieu Van der Poel ai microfoni dopo la vittoria a Hulst
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Ventiduemila paganti a Hulst, ci sta che qualcuno non sia proprio un signore. Però c’è un limite a tutto. Chi ha seguito la gara olandese in tivù ha potuto assistere a una brutta reazione di Mathieu van der Poel. Ma da quanto abbiamo potuto apprendere da chi era sul posto, il campione del mondo aveva buone ragioni per essere esasperato. Fischiato in settimana da diversi spettatori in Belgio, non ha preso bene l’ennesima contestazione, questa volta nella sua Olanda. Anche perché non si è trattato soltanto di fischi e di insulti, come vi racconteremo. Sta di fatto che van der Poel all’ultimo giro, prima della settima vittoria su sette gare di ciclocross, prima di chiudere il 2023 come l’aveva cominciato, cioè vincendo, ha reagito sputando addosso ad alcuni spettatori. Quelli che lo avevano preso di mira addirittura da prima che cominciasse la gara.

Quando gli è stato chiesto cosa fosse successo, il campione del mondo ha risposto secco: «Niente, erano solo un mucchio di fischi. Ho finito con quello». Van der Poel ha poi spiegato che gli spettatori in questione gli urlavano “continuamente” qualcosa. «Hanno cominciato già durante il riscaldamento, allora tanto vale che uno se ne stia a casa. Ne ho abbastanza di tutti i fischi», ha detto MVDP. Cosa gridavano gli spettatori? «È meglio se glielo chiedete voi. Non lo ripeterò. Queste non sono cose che appartengono allo sport, i fischi non vanno bene per nessuno». Mathieu non pensa che si pentirà della sua reazione. «Dopo un po’ è troppo, anche per me». Anche perché non si è trattato soltanto di fischi. Testimoni oculari ci hanno raccontato che per tutti i giri della gara, il campione del mondo è stato oggetto di lancio di birra e di urina da parte di un gruppo di spettatori, evidentemente alterati.

Se non è mai bello rispondere al pubblico, è anche vero che dovrebbe esserci un limite. Quella di Hulst intanto è la settima vittoria consecutiva per van der Poel da quando è tornato a correre, il 16 dicembre. Qual è stata la vittoria più difficile? «A Gavere, perché lì il percorso era molto duro. Ma non è mai facile vincere. È sempre un’ora a tutto gas in un cross».

Il bilancio complessivo dei duelli nel ciclocross tra Mathieu e Wout van Aert conta ora 124 vittorie per l’olandese contro le 60 del belga: 16-1 da juniores per l’attuale campione del mondo, 10-15 da Under 23, unica categoria in cui Wout ha avuto la meglio, e 98-44 nella categoria élite per l’olandese.

Che con la vittoria di Hulst distanzia proprio van Aert in un’altra speciale classifica, quella dei podi conquistati in carriera in tutte le discipline del ciclismo: 303 per van der Poel, 301 per van Aert.

Per finire con le statistiche, per ritrovare un podio tutto olandese di una gara di Coppa del Mondo di cross bisogna tornare indietro al 1996, Prata di Pordenone: primo Groenendaal, secondo van der Poel (Adrie, il padre di Mathieu), terzo De Vos.