Cosa poteva fare più che vincere un Tour de France al debutto e rivincerlo l’anno dopo? Per entrare definitivamente nella storia del suo sport, Tadej Pogacar sapeva di doversi confrontare con la sfida delle sfide. Quella che hanno vinto soltanto i fuoriclasse immortali: Fausto Coppi, addirittura due volte, nel 1949 e nel 1952, Jacques Anquetil nel 1964, Eddy Merckx come sempre cannibale, nel 1970, 1972 e 1974, Bernard Hinault nel 1982 e 1985, Stephen Roche nel 1987, altre due volte Miguel Indurain quando ancora sembrava possibile, nel 1992 e 1993 e poi Marco Pantani nel magico 1998. Poi basta, e la doppietta Giro-Tour è diventata un ricordo.
Venticinque anni di tentativi andati a vuoto, in qualche modo ci hanno provato Basso, Contador, Froome, Dumoulin. Ma niente. Vincenzo Nibali ha corso 4 volte Giro e Tour nello stesso anno, 3 da quando è diventato uno capace di vincerli, i grandi Giri. Ma senza mai il progetto della doppietta in realtà .
Quello che ha, nel 2024, il fuoriclasse sloveno. La sua corsa al mito comincia sabato 4 maggio da Venaria Reale, alle porte di Torino, e per una coincidenza straordinaria anche le prime 4 tappe del Tour de France scattano dal nostro Paese: esattamente da Firenze, sabato 29 giugno, per chiudersi a Nizza, a pochi chilometri dalla sua Montecarlo. Un’impresa che ovviamente stravolgerà la stagione delle classiche di Tadej, che debutterà sempre in Italia, il 2 marzo alla Strade Bianche, per poi correre la prima monumento della stagione, la Milano-Sanremo. La seconda monumento della stagione sarà forse la Liegi, ad aprile, ormai alla vigilia del suo primo Giro.
In Italia Pogacar correva quando ancora non era fuoriclasse, nelle giovanili. Italiane sono le sue bici, le Colnago. Italiani sono i suoi agenti,  i fratelli Alex e Johnny Carera. Italianissima sarà la stagione della sua grande sfida al mito, quella che sta per cominciare.
