Bodnar appende la bici al chiodo, Sagan: «Sei stato uno dei più grandi eroi silenziosi del gruppo»

Dopo aver corso insieme a Peter Sagan per 14 stagioni, Maciej Bodnar appende la bici al chiodo (Foto da Instagram)
Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo essere stato campione nazionale polacco per otto volte, aver ottenuto l’argento cinque e il bronzo tre. Dopo aver partecipato a tre Giochi Olimpici (Londra 2012, Rio de Janeiro 2016 arrivando sesto, Tokyo 2020). Dopo aver gareggiato per 1202 giorni, disputato 19 campionati mondiali, 33 monumento, 11 Parigi-Roubaix, 11 Milano-Sanremo, 10 Ronde van Vlaanderen, 1 Lombardia, 15 grandi Giri (di cui 7 volte il Tour, 4 il Giro e 4 la Vuelta). Maciej Bodnar appende la bici al chiodo.

La lunghissima carriera di Bodnar, venuto al mondo nel 1985 e al mondo del ciclismo nel 2005, si incrocia con quella di Peter Sagan nel 2010: i due non si sono mai più separati. Erano due giovani corridori della Liquigas che dopo tre stagioni insieme hanno capito che l’uno senza l’altro non poteva stare. Insieme sono passati nella Cannondale per due stagioni, nella Tinkoff-Saxo per altre due. Dopodiché è iniziata la loro lunga esperienza con la BORA-Hansgrohe, dal 2017 al 2021. Gli ultimi due anni li hanno corsi con la TotalEnergies e poi è venuto l’annuncio dell’abbandono da parte di Sagan, più giovane di Bodnar di cinque anni.

È con un lungo messaggio sui social che Peter Sagan vuole rendere tributo all’amico raccontando a tutti chi è Maciej Bodnar per lui, cosa ha fatto per lo spirito di squadra e spiegare il suo carattere amichevole che gli hanno fatto sentire meno la mancanza della famiglia nei momenti più difficili.

«Il ciclismo è uno sport particolare. Si corre a squadre ma solo uno di noi vince e sale sul podio. Tuttavia, dietro ogni vincitore c’è una squadra di corridori i cui sforzi instancabili e assoluta dedizione rendono tutto ciò possibile. La gente li chiama “gregari” ma io preferisco chiamarli eroi silenziosi. Raramente i riflettori sono puntati su di loro e sul loro straordinario lavoro.

Maciej Bodnar, uno dei più grandi eroi silenziosi del gruppo, ha annunciato la sua decisione di appendere le sue scarpe da ciclismo. È con emozioni contrastanti che ho letto la notizia perché Bodi, come lo chiamiamo tutti, non era solo un altro compagno di squadra impegnato che ha fatto uno sforzo immenso per il suo leader della squadra. Siamo stati compagni di strada fin dal mio primo giorno da ciclista professionista alla Liquigas, poi alla Tinkoff, BORA-Hansgrohe e ora nel Team TotalEnergies. Insieme abbiamo percorso innumerevoli chilometri in tutto il mondo. Abbiamo condiviso momenti indimenticabili di trionfo e di gioia, ma abbiamo anche affrontato le lotte e le sfide di questo bellissimo sport, ma soprattutto Bodi era, è e sarà sempre un vero buon amico.

Specialista della fuga e maestro delle cronometro, Bodi ha lasciato il segno nel gruppo. Il suo impegno disinteressato nei confronti della squadra ha fatto sì che il suo palmares potesse non riflettere la sua forza e le sue prestazioni, ma ai miei occhi questo è irrilevante poiché mostra il suo carattere; sacrificare le proprie ambizioni per gli obiettivi della squadra. La sua vittoria nella tappa 20 del Tour de France 2017, dove ha battuto alcuni dei migliori specialisti delle cronometro del mondo, mi ha reso orgoglioso. Abbiamo vissuto dozzine di momenti felici insieme nelle gare, ma uno che spicca e che non dimenticherò mai è la tappa 11 di Tour de France 2016, dove ha tirato come un matto nella parte finale per assicurarmi la vittoria. Le sue imprese tirando instancabilmente in testa al gruppo non saranno mai dimenticate.

Mi mancherà il suo cameratismo e i momenti che abbiamo condiviso scendendo dalla bici. Abbiamo trascorso tanti giorni lontani dalle nostre famiglie, lontano da casa, in tutto il mondo, e la sua amicizia ha reso le cose più facili.

Bodi, mentre ti imbarchi nel prossimo capitolo del tuo viaggio, che le strade da percorrere siano lisce e che tu non debba mai affrontare venti contrari. Sono sicuro che mancherai a tutti nel gruppo».