Van Baarle sull’addio di Roglic: «Possiamo vincere anche senza Primoz. Wout può puntare al Giro d’Italia»

Dylan van Baarle
Dylan van Baarle, corridore 31enne della Jumbo-Visma (foto: dylanvanbaarle)
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Il 2024 sarà un nuovo anno in tutto e per tutto per la Jumbo-Visma, oltre che al cambio di sponsor e di nome (la nuova denominazione sarà Visma-Lease a Bike), il team olandese ha dovuto salutare il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, Primož Roglič (accasatosi alla Bora-hansgrohe). Lo sloveno è uno dei corridori di punta delle corse a tappe di tre settimane, quindi un’importante perdita per i calabroni, anche se Dylan van Baarle crede che la squadra possa raggiungere vette importanti anche senza di lui.

«Ovviamente non accadrà di nuovo di vincere tutti e tre i grandi Giri. Abbiamo perso Primož, che quest’anno ha vinto molte gare e tutte WorldTour. Ma ci porremo altri obiettivi e abbiamo il talento raggiungerli. Possiamo ancora vincere le corse a tappe da tre settimane e vogliamo conquistare di nuovo il Tour de France. Tutti gli obiettivi verranno, invece definiti durante il ritiro», ha detto il classe ’92 a GCN.

Il 31enne olandese ha molta fiducia nella sviluppo di Vingegaard, vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France, non solo come scalatore: «Primož è uno di quei ragazzi che è molto forte in salita, ma che ha anche uno spunto veloce notevole. Quindi vince molto non solo in alta montagna. Questa caratteristica ci mancherà, perché gli scalatori rimasti sono poco scattisti e quindi soffriremo di più negli arrivi in salita con gruppi ristretti. Ma dobbiamo solo guardare a noi stessi e a quanto è stato forte Jonas al Tour. Penso che sia stato anche migliore rispetto al 2022, quindi se riuscirà a continuare con questi progressi forse potrà avvicinarsi a Primož in ​​salita di gruppo».

Van Baarle ha anche annunciato quale sarà il suo programma della prima parte di 2024: «Ho iniziato ad allenarmi intorno alla prima settimana di novembre e in questo momento mi trovo a buon punto. Non conosco l’intero calendario per il prossimo anno dato che la squadra sta ancora pianificando il 2024. Però dovrei avere una stagione simile a quella di quest’anno. Correrò a cominciare dal weekend di apertura, poi la Parigi-Nizza o la Tirreno Adriatico, le classiche sul pavé e la preparazione al Tour».

L’olandese metterà mola attenzione soprattutto alle classiche primaverili, visto che lo scorso anno non sono andate come sperava: «Nelle Fiandre quest’anno mi sono ammalato e alla Parigi-Roubaix sono caduto, dopo esser già finito a terrà nella E3. Quindi non sono quasi mai riuscito a ottenere quanto volevo. La prossima stagione voglio partecipare di nuovo a queste gare e cercare di essere della partita. Voglio arrivare nei finali di corsa con Wout van Aert e Christophe Laporte e poter competere contro Tadej Pogačar e Mathieu van der Poel. Quest’anno punto a vincere una Monumento e una volta finito questo periodo mi concentrerò sul Tour. Anche lì voglio poter giocare un ruolo chiave per il team e per Vingegaard, prima di pensare alle Olimpiadi».

Il campione nazionale neerlandese vuole conquistare una Monumento (cosa già riuscitagli nel 2022 alla Parigi-Roubaix), anche perché quest’anno potrebbe avere un po’ più di libertà se Wout van Aert dovesse veramente puntare al Giro d’Italia: «È ovviamente una superstar e un grande pilota, quindi non sarei sorpreso se andasse al Giro. Ho letto tutto sui media, perché dalla squadra o da Wout non ho saputo nulla. Però sarebbe interessante vederlo puntare alla classifica generale, per me potrebbe anche far bene, ma non so se succederà. Anche se penso che non sia un’idea impossibile, perché sicuramente ha fatto vedere di sapere andare forte nei gradi Giri che ha fatto e il percorso della corsa rosa di quest’anno gli si addice».