Tarling si racconta. Dal paragone con Indurain, all’incontro con Froome: «Andavo sempre a Parigi a vederlo vincere il Tour»

Tarling
Joshua Tarling, vincitore della cronometro ai Campionati Europei 2023 (credit: SprintCyclingAgency©2023)
Tempo di lettura: 2 minuti

«Non mi aspettavo i risultati che ho avuto, quindi direi che è stata una stagione eccellente», così ha esordito il britannico Joshua Tarling in una recente intervista rilasciata al giornale sportivo spagnolo Marca. Il classe 2002 della Ineos-Grenadiers ha poi continuato dicendo: «Sono anche molto orgoglioso di esser diventato il più giovane partecipante di sempre alla Parigi-Roubaix. Mi ritengo molto fortunato e ringrazio la squadra per aver scommesso su di me in una gara così importante, nonostante io sia ancora molto giovane. Questa è stata un’altra bella sorpresa. Peccato non aver potuto portare a termine la corsa a causa di una caduta».

I momenti più alti del 2023 del 19enne britannico, però, rimangono il bronzo Mondiale di Glasgow e il successo all’Europeo di Derthe: «Mi piacciono le cronometro e so che potevo farcela ad affermarmi nella disciplina. Ma non mi aspettavo di ottenere questi risultati, soprattutto non già da quest’anno. Da più piccolo ho sempre ottenuto buoni tempi nelle prove contro il tempo, ma non pensavo di poter crescere così velocemente e fare così bene. È stato un po’ folle».

La ragione di questi successi, secondo Tarling, è stata la sua maniacale ricerca della concentrazione: «Penso che questo aspetto del mio carattere che si può leggere come negativo, perché non mi accontento mai, m anche positivo per i miei risultati e per la squadra. Io sono alla continua ricerca di concentrazione per svolgere al meglio il mio lavoro. La mia testa è sempre impegnata a cercare di ottenere i migliori risultati».

Joshua, però, non si vuole accontentare e per il 2024 alza l’asticella: «Non so se riuscirò a correre i Giochi Olimpici o un grande Giro già dal prossimo anno. Ma nel dubbio mi sto preparando e mi farò trovare pronto per un eventuale chiamata».

Tra i tanti sogni realizzati in questa stagione c’è stato quello di incontrare e di correre con il suo il suo idolo d’infanzia: il connazionale Chris Froome: «Sono cresciuto guardandolo dominare in TV. Con amici e parenti andavamo addirittura fino a Parigi per vederlo vincere i Tour de France. È un grande. Ora posso correre con lui e lo conosco personalmente. Per me è come un sogno».

In Spagna, qualcuno paragona già il classe 2002 della Ineos al leggendario Miguel Indurain: «È un paragone incredibile. Indurain è uno dei migliori cronoman della storia e uno dei più forti corridori in assoluto. Per me è un onore essere associato a lui».

In chiusura Tarling ha raccontato anche del bel rapporto instaurato con il compagno di squadra Geraint Thomas, il quale gli sta facendo in tutto e per tutto da chioccia: «Geraint mi dice sempre di continuare a lavorare come se non avessi ottenuto nulla, come se fosse ancora tutto da dimostrare. Non ho corso molte gare con lui quest’anno, ma abbiamo passato diverso tempo insieme in allenamento e lui mi dice come fare le cose. Siamo in ottimi rapporti».