
In letteratura, la vocazione è vista come qualcosa di ridicolo: roba da santi e poeti, insomma, l'assurda necessità di nobilitare una semplice e banale inclinazione. Per fortuna Samuele Privitera è un corridore, dunque un fascio di ossa muscoli paure e ambizioni, e per di più diciottenne, che gode quindi del vantaggio dell'immediatezza - quella sì tanto desiderata e raramente raggiunta da scrittori, poeti e mettiamoci dentro anche i giornalisti...
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