Moser e Saronni fanno pace a RadioCorsa. Quanto durerà?

Francesco Moser e Beppe Saronni al 85esimo compleanno di Ernesto Colnago (credit: Bettini Photo ©2017)
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La puntata di RadioCorsa appena finita ha visto fianco a fianco Francesco Moser e Beppe Saronni, ospiti del programma ciclistico di Rai Sport. Dopo le scaramucce tra i due, iniziate a fine marzo e continuate per diverso tempo, questa è stata l’occasione per “ufficializzare” la pace tra le due leggende italiane degli anni ’70/’80. La rivalità tra Moser e Saronni è una delle più famose e importanti della storia del ciclismo e tuttora continua, anche a distanza di 36 anni dalla loro ultima sfida (la crono Firenze-Pistoia del 24 ottobre 1987).

Moser e Saronni sono stati i simboli del ciclismo italiano di quegli anni. I due si spartivano gran parte delle vittorie italiane ed entrambi ci tengono a sottolineare che la loro rivalità è sempre stata sincera. «Sicuramente se ci fossimo messi d’accordo, invece di correrci contro, avremmo vinto di più. Ma non credo che sarebbe stato sportivo», ha detto Moser. «Se ci fosse stato un maggiore accordo tra di noi questa rivalità non sarebbe stata così sentita e la gente avrebbe capito che non era così vera come è invece stata», ha aggiunto Saronni.

Durante la puntata odierna, i due campioni hanno raccontato la loro rivalità ripercorrendo le rispettive carriere e vittorie. Partendo dal Mondiale, una vittoria a testa, nel 1977 il trentino e nel 1982 il piemontese, e dalla Milano-Sanremo (anch’essa vinta una volta da entrambi) i due hanno rivissuto i loro principali successi. Diversi per carattere, stile di vita e modo di comunicare, Moser e Saranno spiegano come il loro scontro sia sempre stato trasparente e sincero, sia sulla bici, sia una volta appeso il mezzo al chiodo.

Le due leggende rivelano anche che i loro direttori hanno spesso provato a spingerli ad andare d’accordo, ma erano personalità troppo diverse. «Sapete quante volte ci siamo incontrati per fare le “foto della pace”. Ma è sempre stato inutile, siamo due caratteri diversi. Per età, mentalità e provenienza non ci siamo mai riusciti ad incontrare a metà strada“, ha detto Saronni. Il classe ’57 ha poi aggiunto, «C’è anche da dire che la nostra rivalità è stata creata, scritta e alimentata da un certo tipo di giornalismo che oggi non c’è più». Conti qui sviscera un bell’aneddoto: «Non ricordo chi dei due, ma anni fa, dopo un tentativo di riappacificazione tra i due, uno se ne uscì dicendo: “Noi possiamo andare d’accordo solo sul calcio, perché tifiamo entrambi Inter”».

Moser ha anche rivelato che il difetto che più non sopportava del rivale era questo suo continuo fare dichiarazioni molto pungenti, come successo anche recentemente. Con Saronni che ha risposto dicendo: «Io sapevo che questo ti dava fastidio e innervosiva, quindi lo facevo apposta. Mi giocavo le mie armi come potevo».

I due si sono congedati con una stretta di mano e un’abbraccio, anche se scherzando Saronni ha detto rivolto al pubblico: «Tranquilli che la mano ce la stringiamo, ma la cosa non finisce qui (ride, ndr)».