Pogacar: «Ayuso è cresciuto molto. Capitano al Tour? Non tutti i desideri si realizzano»

Il podio della Vuelta di Spagna 2022. Da sinistra verso destra Juan Ayuso, terzo, Remco Evenepoel, primo, Enric Mas terzo (Foto: Unipublic / Charly Lopez)
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Tadej Pogacar lo ha riconosciuto: Jonas Vingegaard è davvero forte ed è ora di fare un piano mirato per vincere il Tour che verrà. Quando al Criterium di Singapore gli è stato domandato come l’UAE poteva contrastare la forza della Jumbo-Visma, dal lato della stampa qualcuno ha fatto il nome di Juan Ayuso.

Ormai è questione di settimane e poi i team stabiliranno il calendario e si inizierà a lavorare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo significa che all’interno dell’UAE Iñigo San Millán, responsabile delle prestazioni, dovrà decidere i capitani per le diverse corse.

Che Juan Ayuso, spagnolo ventunenne in forze alla squadra emiratina, possa essere al fianco di Pogacar al Tour de France, è un consiglio che lo sloveno prende con piacere. Come sostegno sì, come capitano in più, beh questo rende esitante la risposta di Tadej. «Penso che (Ayuso, ndr) stia crescendo come ciclista e anche come persona. Ha un ottimo livello, ma la dirigenza deve decidere per lui cosa farà, perché tutti hanno desideri ma non si realizzano così facilmente».

Ayuso, che ha il sogno dichiarato di correre un Tour da protagonista, non è nuovo nelle classifiche generali: al suo debutto alla Vuelta, era il 2022, è arrivato terzo e quest’anno è stato il migliore dopo i tre della Jumbo-Visma ottenendo la quarta posizione. Ricordando che la squadra belga si è presentata al via della corsa spagnola con tre capitani e rammentando che non tutto tra di loro è filato liscio come l’olio, Tadej Pogacar dichiara: «Al giorno d’oggi è abbastanza bello avere due leader e molte squadre seguono questa strategia, ma è sempre più facile avere un solo corridore davanti».