Froome risponde ad Adams: «Frustrazione comprensibile, ma ho sistemato la posizione in sella e voglio riprovarci»

Froome
Chris Froome in azione con la nuova maglia della Israel-Premier Tech al Tour Down Under 2023
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Dopo una stagione abbastanza anonima (mai nei primi dieci nelle corse disputate), Chris Froome non si arrende e sta preparando il 2024 nel migliore dei modi. Il britannico ex Ineos, inoltre, negli scorsi mesi, è stato accusato da Sylvan Adams (proprietario della Israel-Premier Tech) di non aver riaspettato la aspettative in questi tre anni con il team israeliano. Tanto che in questa stagione Froome è stato escluso dalla rosa degli otto corridori che hanno preso parte al Tour de France 2023.

Il classe ’85 ha sempre dichiarato di esser rimasto sorpreso e allo stesso tempo deluso dalla mancata partecipazione alla Grande Boucle. Froome, fino ad oggi, non aveva ancora mai parlato, né risposto pubblicamente alle accuse di Adams. Stamattina, però, è uscita un’intervista, riportata da Cyclingnews, dove il quattro volte vincitore della maglia gialla ha dichiarato: «Siamo in contatto regolare con Adams e non c’è nessun rancore da parte mia. Voglio dire, le sue frustrazioni sono comprensibili, nella mia vita mi è stato detto di peggio, ma purtroppo la mia situazione è questa. Quando sono arrivato in questo team, ormai tre anni fa, ho firmato un quinquennale. Quindi ho ancora due anni di contratto e voglio rispettarlo. Sento ancora che nelle gambe c’è qualcosa e smetterò solo dopo aver dato tutto al ciclismo. Non ho intenzione di arrendermi prima».

Froome è tornato anche sul tremendo incidente capitatogli durante la cronometro nella 4ª tappa del Critérium du Dauphiné del 2019: «Non credo di averne mai parlato, ma poco prima di quell’incidente non vedevo l’ora che arrivasse quel giorno. Nel camp fatto qualche settimana prima, infatti, avevo fatto registrare numeri incredibili. Ero tornato sui tempi del 2015. Per questo non vedevo davvero l’ora di fare quella cronometro e dimostrare a tutti questa sensazione. Mi sentivo come se fossi sulla buona strada per vincere quel Critérium du Dauphiné, che essendo l’ultima gara prima del Tour, voleva dire che potevo competere con i migliori anche alla Grande Boucle. Purtroppo il ciclismo è pieno di “se” e qualcosa è una cosa su cui non mi soffermo troppo. So solo che ero in una posizione fantastica per affrontare il Tour de France 2019, ma questa è la vita e lo sport».

Il 38enne non ha ancora definito il suo programma per il 2024, ma dovrebbe farlo nel ritiro di squadra previsto in un primo momento per novembre in Israele, ma spostato a dicembre a Girona (Spagna), per via delle guerra: «Non sono uno specialista delle gare di un giorno, non è un segreto. Anche al mio apice non sono riuscito a vincere un classica o addirittura entrare nella top 10. Ho sempre dato il massimo in qualsiasi corsa fatta, ma non sono uno di quei corridori che riesce a dare il 110% in poche ore. Io sono un ciclista che riesce ad emergere nel corso dei giorni, quando la stanchezza inizia a farsi sentire nelle gambe degli avversari. Quindi punterò come sempre soprattutto sulle corse a tappe. Ho apportato alcuni importanti cambiamenti alla posizione sulla bici e spero che questo mi aiuterà ad avvicinarmi di nuovo ai miei vecchi livelli».

Froome si esprime anche sulla sua possibile presenza al Tour de France nel 2024: «Mi piacerebbe tornare al Tour, su questo non ci sono dubbi. Concentrerò il programma di gare perpreparare la Grande Boucle. Dopo non esser stato chiamato quest’anno avevo pensato che forse l’età non mi avrebbe mai più dato la possibilità di tornare. Ma poi ho iniziato a mettere in discussione la mia posizione sulla bici. Avevo una delle mie vecchie bici dei tempi del Team Sky, quindi ho potuto confrontare la posizione sulle due diverse bici. Ho scoperto che il mio range, la distanza dalla sella al manubrio, era di oltre tre centimetri di differenza tra le due bici, più lungo sulla bici attuale. Così sono andato da uno specialista e ho trovato delle discrepanze molto grandi tra le mie posizioni. Ma ora abbiamo fatto dei grossi cambiamenti e spero che questi possano ridarmi una sensazione migliore».