Basso sul 2024: «Il ritorno di Polti è una bellissima notizia per tutti. Fabbro? Vicino alla firma»

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Franco Polti, Ivan Basso e Francesca Polti. Dietro di loro alcune delle maglie conquistate dal Team Polti negli anni '90
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Il ritorno di Polti nel mondo del ciclismo, dopo un’assenza di 23 anni, è una notizia ormai nota a tutti. Lo scorso luglio, infatti, l’azienda italiana ha firmato un contratto di sponsorizzazione con la Eolo-Kometa di Ivan Basso e Alberto Contador. Proprio il nativo di Gallarate, nella tradizionale puntata del giovedì di RadioCorsa, ha parlato di cosa vuol dire per il ciclismo riavere Polti come sponsor di una squadra: «Il ritorno di Polti nel ciclismo è una bellissima notizia, oltre che un messaggio positivo sul piano sportivo, aziendale e sociale».

Basso ha poi continuato ricordando la storia scritta dell’azienda italiana in questo sport: «La famiglia Polti ha sostenuto tantissime discipline negli anni e quello che mi rende orgoglioso è che anche la seconda generazione abbia creduto in un progetto ciclistico importante per i prossimi tre anni. Ritengo che la cosa bella sia che chi tifava magari Gotti in quegli anni, portando con sé il figlio, ora è un nonno e il nipotino corre in bicicletta. Copriamo tre generazioni di tifosi, quindi abbiamo ancora più responsabilità».

Il 45enne lombardo ha poi anche parlato di come è stata allestita la squadra per il 2024: «Abbiamo fatto alcuni cambiamenti importanti. Con grande orgoglio abbiamo portato due nostri corridori a firmare un contratto con una squadra WorldTour, come Lorenzo Fortunato con l’Astana e Vincenzo Albanese con Arkéa. Con i due ragazzi abbiamo parlato molto in questi mesi e tutti eravamo d’accordo che era il momento di chiudere un ciclo fortunato, il quale li ha visti crescere tanto. Con Alberto e Fran Contador abbiamo anche pensato un mercato importante, che ha mantenuto l’ossatura principale della squadra, confermando tutti i giovani che avevamo».

Il mercato in entrata recita: Davide De Cassan, Germán Gomez e Fran Muñoz dai dilettanti, Paul Double dalla Human Powered Health, Manuel Peñalver dalla Burgos e Jhonatan Restrepo dalla GW Shimano. Però, il vero colpo di mercato non è ancora stato chiuso, anche se Basso rivela sia prossimo alla firma: «Sì. Matteo Fabbro è vicinissimo a noi. Lui è un atleta in cui credo molto e che ritengo abbia un eccellente potenziale. Secondo me può avere risultati differenti rispetto a quelli ottenuti finora. Sono ottimista che possa correre con noi. A breve comunque daremo l’annuncio dell’organico, della denominazione della squadra, della maglia e di tutti i dettagli. Sicuramente l’arrivo di Polti ci fa guardare al prossimo triennio con fiducia, superando quel vittimismo continuo rispetto alle cose che non ci sono».

Sulle ambizioni della “nuova” Eolo-Kometa, Basso ha detto: «Recentemente ci è capitato di provare a trattare dei corridori che con noi non hanno nemmeno voluto parlare, perché volevano andare direttamente nel WorldTour. Noi dovremo mantenere il controllo della situazione, cercando di fare risultati e mostrare a tutti che siamo bravi. Il mio sogno, anche se lo dico a bassa voce, è quello di trovare un campione da far crescere e, che intorno a lui, si sviluppi tutta la squadra. Un po’ come ha fatto la Alpecin con Mathieu van der Poel. Ovviamente, non sarà semplice, ma le cose sono impossibili solo finché non c’è nessuno che le fa».

Il classe ’77 chiude l’intervista dando una sua opinione sulla situazione del ciclismo italiano: «Sul piano dei corridori, sostituire due come Paolo Bettini e Vincenzo Nibali non è ovviamente cosa facile. Loro hanno fatto un decennio a livello incredibile e in quel periodo c’erano altre Nazioni che erano in sofferenza. Il problema, in questo momento, non dipende solo dalla mancanza della squadra WorldTour. Bisogna andare a vedere alla radice, guardando effettivamente quanti talenti arrivano in gruppo. Guardando alla Slovenia e alla Danimarca, c’è da far loro i complimenti e cercare di capire se le cose che fanno da altre parti siano applicabili da noi».