Pogacar: «Se fossi un bambino, Van der Poel sarebbe il mio idolo. La nostra rivalità non è come quella con Van Aert»

Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar in azione al Giro delle Fiandre 2022 (foto: Vincent Kalut/PN/SprintCyclingAgency)
Tempo di lettura: < 1 minuto

Le foto di Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert che fin da piccoli si contendevano il gradino più alto del podio circolano sul web da anni. Forse la loro rivalità nasce già troppo lontana nel tempo per stimarsi. Senza fraintendimenti: di sicuro si stimano, ma lo dicono dichiaratamente in pubblico?

Non è il caso di Tadej Pogacar, lui dispensa stima a tutti e non solo. Ha addirittura detto che se fosse un piccolo tifoso, Van der Poel sarebbe il suo idolo. Certamente in gara sono grandissimi rivali: basti pensare a tutte quelle volte che hanno lottato per la vittoria come alla Milano-Sanremo, al Giro delle Fiandre o ancora al Mondiale di Glasgow. E qui risalta la maturità dello sloveno che si inchina all’olandese anche se, prese in esempio queste tre gare, pilastro dei loro calendari, ne ha vinta solo una.

In un’intervista rilasciata a Sporza ammette che Van der Poel sarebbe il suo preferito perché: «È una persona davvero in gamba, lo considero un vero amico oltre che un rivale. Non credo che la nostra rivalità sia come quella fra lui e Wout van Aert. Le volte in cui ci incontriamo vengono fuori sempre dei bei duelli».

Quindi la maglia iridata strappata a Glasgow gli brucia? Forse sì, forse no. Pogacar non è certo quel genere di ciclista che volta le spalle al vincitore quando non taglia lui il traguardo per primo. Oltre al Tour 2024 però, lo dichiara, nel suo mirino c’è quella bella maglia bianca con l’iride al centro. «Il mio più grande obiettivo per la prossima stagione è la maglia iridata che adesso indossa Mathieu Van der Poel». E dovrebbe anche essere nelle sue corde considerando il percorso di Zurigo adatto agli scalatori.