Bahrain, parla il manager Erzen: «Pochi 30 milioni, cerchiamo un secondo sponsor»

Bahrain-Victorious
La Bahrain-Victorious sul palco della presentazione delle squadre della Vuelta, a Barcellona. (Foto: Unipublic/Lopez)
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Milan Erzen, managing director della Bahrain-Victorious, non si è certo tirato indietro quando durante l’ultima puntata del podcast RadioCycling gli è stato chiesto di spiegare cosa manca alla sua formazione per competere con colossi come Jumbo-Visma, Uae Emirates e Ineos Grenadiers. In sostanza, il tema centrale è sempre quello: i soldi.

La squadra emiratina già in passato aveva stretto un accordo con McLaren, ma il rapporto tra le due parti è nato e morto nel giro di una sola stagione appena: il 2020, quella della pandemia, la più disgraziata della storia recente. Il budget complessivo della Bahrain si aggira sui trenta milioni di euro, ma secondo alcune stime quello delle realtà più ricche ammonterebbe ad almeno il doppio. All’ingresso di un eventuale secondo sponsor, Erzen chiede una cifra che si attesta intorno ai dieci, dodici milioni. In tal senso, non è l’unico segnale allarmante arrivato dagli addetti ai lavori: ancora prima della chiacchierata fusione tra Jumbo-Visma e Soudal-Quick Step c’erano state le richieste di Marc Madiot, general manager della Groupama-Fdj, di introdurre un tetto salariale per riequilibrare la situazione, e le considerazioni di Enric Mas, il capitano della Movistar, che durante l’ultima Vuelta spiegava che senza un secondo sponsor sarebbe stato impossibile pensare di rinforzarsi per combattere ad armi pari coi tre tenori della Jumbo-Visma.

«Al momento siamo molto lontani, almeno da un punto di vista finanziario, dalle prime quattro o cinque squadre del circuito – ha spiegato Erzen – Siamo aperti a qualsiasi proposta e abbiamo già avuto degli incontri e dei confronti con potenziali partner che stanno dimostrando interesse. Noi continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto. Non siamo mai stati interessati a Roglic, tanto per essere chiari, e sarebbe assurdo pensare di poter ingaggiare un corridore così costoso come Evenepoel. Noi proseguiremo nel coltivare i talenti internamente, in casa nostra: prendete Tiberi e Buitrago, ad esempio. Il nostro modo di lavorare è questo, perché dovremmo snaturarci?».

Certo, per “snaturarsi”, come ha detto Erzen, servirebbero anche quei milioni in più che adesso la Bahrain e buona parte del World Tour non hanno. Bahrain che, ricordiamolo, il prossimo anno accoglierà un altro italiano, Alberto Bruttomesso dal Ctf-Victorious, ma che allo stesso tempo perderà ben due leader: Jonathan Milan, che ha firmato per la Lidl-Trek, e Mikel Landa, diretto alla Soudal-Quick Step.