Miguel Angel Lopez: «La sospensione è ingiustificata, non hanno prove». E l’Astana rischia con lui

Miguel Angel Lopez conquista tappa e maglia alla Vuelta a San Juan 2023 sull'Alto del Colorado (foto: SprintCycling)
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Dopo la provvisoria sospensione dalle corse di Miguel Angel Lopez (Team Medellin) con un comunicato dell’UCI per la possibile positività a un test antidoping e il possesso di sostanze proibite, il colombiano ha risposto all’organizzazione internazionale.

Superman, così è chiamato dai tifosi, aveva persino ottenuto la possibilità di partecipare ai mondiali di Glasgow, ma tutto è diventato un’incognita. Ecco la risposta che Miguel Angel Lopez manda all’UCI e pubblica sui social.

«Ieri mi è stata notificata dall’UCI la decisione di aprire a procedimento per violazione delle norme antidoping, in relazione al presunto uso per la mia parte di menotropina al Giro d’Italia nel 2022, in virtù, presumibilmente, di informazioni inviate dal sommario dell’Operazione “ILEX”. Il sottoscritto non è a conoscenza, in questo momento, degli esami e delle prove assunte in esame dell’UCI per adottare questa decisione, ma ovviamente vuole certificare che non ci sono prove oggettive del presunto doping, che tutti i risultati delle mie analisi e del mio passaporto biologico sono negativi. Il sottoscritto non ha mai ricevuto, utilizzato e nemmeno richiesto alcuna sostanza proibita, nemmeno al Giro dall’Italia, né mai durante tutta la mia carriera sportiva, come del resto è stato riportato all’epoca all’ITA, con la quale questo ciclista collaborò non appena fu richiesto. Voglio garantire che utilizzerò tutti i mezzi legali a mia disposizione per pulire il mio nome e chiedere, immediatamente, che la sospensione venga revocata con misura cautelare concordata, ritenendola del tutto sproporzionata, anche tenuto conto che i fatti per i quali sono stato sospeso cautamente sono resi pubblici, conosciuti da più di 9 mesi, senza che io abbia spiegato o motivato in qualsiasi momento la necessità, l’origine e l’urgenza di suddetto provvedimento, nonché le ragioni che giustificano tale azione sono state fornite o spiegate. La decisione dell’UCI, 10 giorni prima il Campionato del Mondo di Glasgow, una sospensione precauzionale che non solo danneggia il mio onore e danneggia il presunzione di innocenza di questo ciclista, ma danneggia tutta la mia squadra, il TEAM MEDELLIN, la nazionale colombiana di ciclismo, e, in definitiva, il bene a nome di tutta la comunità ciclistica internazionale, mettendo in discussione la mia carriera sportiva, senza che vi siano prove o risultati analitici avversi, e senza avere intervenuto, rilevato o trovato in mio possesso sostanza di qualsiasi tipo. Apprezzo profondamente le espressioni di affetto dei fan e il supporto della mia famiglia».

Ma se l’UCI continuasse con le sue idee ed avesse effettivamente delle prove valide della positività di Lopez, a rischiare la sospensione sarebbe anche il team Astana Qazaqstan. Il pericolo è che la squadra si debba fermare fino a 45 giorni perchè nel giro di 12 mesi ha avuto due casi di positività al doping: quello di Superman e quello di Michele Gazzoli.