Marta Bastianelli sogna di chiudere come ha cominciato: in tricolore

Marta Bastianelli sarà al via dei Campionati Italiani di Comano Terme (Credits: Sprint Cycling)
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Marta Bastianelli non ne ha mai abbastanza. Inizia a gareggiare quando ha 10 anni ed entra nelle Fiamme Azzurre a 19. Lei e l’iride hanno un rapporto stretto e spesso quella maglia ha avuto l’onore di stare sulle sue spalle, e non il contrario: a 17 anni nella categoria Juniores, a 20 da Elite e a 32 ha replicato.

Tanti ciclisti e tante cicliste hanno difficoltà a vincere superata una certa soglia di età, ma Bastianelli ha dimostrato che il podio è sempre tutto suo e continua a dar prova di potercela fare. Infatti, senza paura e con la giusta dose di fame di vittoria, si presenterà ai Campionati Italiani. Lei, la bici e i suoi 36 anni.

Se laurearsi campionessa del mondo le è capitato più volte nella sua carriera, indossare la maglia tricolore le è successo solo una. Sarà quindi questa l’ultima sua occasione, dopodiché saluterà il mondo del professionismo e la dura vita da ciclista 24/7 diventerà solo un ricordo. Un bellissimo ricordo.

Domenica 25 giugno a Comano Terme si deciderà chi sarà la campionessa italiana nel 2023 e Marta vestirà i colori delle Fiamme Azzurre insieme alla sua compagna di team Chiara Consonni (UAE Team ADQ), a Letizia Paternoster (Team Jayco AlUla) e a Elena Cecchini (Team SD Worx). La presenza di gruppi sportivi militari in gara rende la corsa sempre più incerta rispetto al solito, ma la laziale dice: «Ci troveremo in questa grande famiglia come se fossimo parte della stessa squadra. Sono orgogliosa e felice di correre ancora con un gruppo sportivo in cui entrai a 19 anni e cercherò di onorare questa maglia fino alla fine».

«Il percorso potrebbe apparire più adatto alle scalatrici, ma non è detto – ha aggiunto –. Noi cercheremo di difenderci al meglio dove la strada sale e di sfruttare le nostre caratteristiche nei tratti favorevoli. Il Campionato Italiano è una gara un po’ unica nel suo genere: tante volte è uscita fuori la sorpresa e ha vinto un’atleta non pronosticata alla vigilia».

Le maglie iridate l’hanno accompagnata nell’affermazione di una carriera strepitosa, passando per quella europea che l’ha consacrata a livello continentale. Ma il tricolore l’ha vista nascere e l’ha immessa sulle strade del professionismo. Quando sarebbe bello chiudere la carriera così come è iniziata?