DSM a caccia di un velocista: Jakobsen e Kooji i principali indiziati

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Fabio Jakobsen alla Tirreno-Adriatico 2023 (foto: LaPresse)
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Si fanno sempre più concrete le voci che vedono il Team DSM alla caccia di un velocista di peso nel prossimo mercato. La squadra olandese non è infatti soddisfatta delle poche vittorie arrivate dalle sue ruote veloci e vuole un innesto importante nel ruolo, come riportato dallo stesso direttore generale Iwan Spekenbrink a De Telegraaf:

«Sì, stiamo cercando un velocista che possa garantirci diverse vittorie in corse di primo piano. I nomi di Olav Kooij e Fabio Jakobsen sono quelli che più ci interessano. Sappiamo di essere in grado di allestire un gran treno per le volate, ma al momento non abbiamo il finalizzatore giusto. I velocisti delle altre squadre si rendono conto del gran lavoro che facciamo, con i nostri sprinter che sono sempre nella posizione giusta per la volata. Avere corridori esperti potrebbe far bene ai nostri atleti più giovani e a tutti gli altri corridori, che potrebbero vedere tutto l’ambiente crescere».

Negli ultimi anni tanti corridori di spicco hanno lasciato questo team in direzione di squadre più attrezzate. Ora la DSM vuol invertire questa rotta, mantenere i suoi gioielli e acquistare lei gli atleti di maggior spessore. «Ora abbiamo corridori, sia nella squadra maschile che in quella femminile, che non vogliamo far partire. Pensiamo a Charlotte Kool o a Casper van Uden, su cui puntiamo molto affinché diventino un fattore nelle volate. Ma abbiamo atleti che possono fare bene anche in chiave generale, come Max Poole e Oscar Onley, che hanno tutto per arrivare in cima. Sì, Jai Hindley, Thymen Arensman e Michael Storer ci hanno lasciato, ma le loro partenze hanno liberato spazio per corridori più giovani. E noi ai giovani talenti diamo sempre spazio».

Spekenbrink conclude dicendo: «Se tieni sempre tutti, non puoi scoprire nuovi talenti e non puoi attrarre i rinforzi che ti interessano. Noi questo lo facciamo molto bene, con un gruppo di lavoro dedicato solo a quello. E inoltre credo che non sia capitato molto spesso che i corridori che ci hanno lasciato abbiano avuto il loro massimo di prestazioni».