GIRO D’ITALIA 2023 / Il graffio di Argentin: «Chapeau Zana, può diventare un corridore da corse a tappe»

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«Nei giorni scorsi non abbiamo parlato a caso di Filippo Zana», ricorda Moreno Argentin. «È un ragazzo di talento che lo scorso anno ha vinto anche la gara che organizzo io, l’Adriatica Ionica Race. A inizio Giro mi arrabbiavo vedendolo lavorare per gli altri proprio perché sapevo che poteva centrare risultati come quello di oggi».

Moreno, può diventare un corridore da corse a tappe?

«Assolutamente sì, ha vinto una frazione di montagna al quart’ultimo giorno di un Giro d’Italia, quindi il fondo non gli manca. Deve continuare a lavorare ed entrare nell’ottica dello scalatore che in futuro può puntare al podio finale».

Lo scorso anno Reverberi, che lo aveva alla Bardiani, era scettico sul suo approdo nel World Tour: pensava non fosse pronto.

«Secondo me il percorso di crescita di Zana è ideale, perché sta maturando passo dopo passo senza essere sobbarcato di responsabilità che non potrebbe sopportare. Preferisco un giovane che migliora passo dopo passo ad uno che invece realizza un exploit e poi sparisce».

Oggi, tra i big, a staccarsi è stato Almeida.

«E anche Caruso, che ormai al massimo credo possa ambire al quinto posto. Non sono segnali incoraggianti, considerando che domani c’è la tappa regina con le Tre Cime di Lavaredo».

Chi vedi meglio dei tre favoriti per la vittoria finale?

«Almeida oggi è andato in difficoltà, ma si sa gestire come pochi altri. Roglic l’ho visto in recupero, fisico e psicologico. E Thomas è l’unico che non ha avuto passaggi a vuoto. Non so fare un nome, sono sincero. Ma non credo che la giornata di domani regalerà distacchi clamorosi: quei tre sono più o meno sullo stesso livello».