GIRO D’ITALIA 2023 / Le pagelle: L’Italia scopre il suo «campione». Filippo Zana entusiasma e vince una tappa da favola

Zana
Filippo Zana subito dopo il traguardo di Fossombrone, 8ª tappa del Giro d'Italia 2023
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Una tappa splendida. Combattuta ed esaltante. Ma nessuno può immaginare un Giro fatto di 21 tappe simili a questa. Bisognerebbe capire che questo spettacolo è figlio anche di tappe vissute più con la strategia che con il coltello, di tappe che cedono la prima fila ad altri protagonisti capaci di affrontarsi su terreni diversi. Zana, con la sua maglia di campione d’Italia, esalta la tifoseria italiana con una tappa corsa sempre in prima fila, senza mai risparmiarsi e riuscendo ad avere ragione alla fine di un Pinot certamente favorito rispetto a lui.

Filippo Zana 10 – Con quella splendida maglia tricolore le azioni del giovane vicentino saltano ancora più all’occhio. Ha svolto il suo ruolo di sostegno a capitan Dunbar con generosità e finalmente è riuscito ad avere una giornata tutta per sé. Sempre in prima fila non si è mai risparmiato. Alla fine è rimasto con uno scatenato Pinot, senza nessuna soggezione ne ha avuto ragione con una volata regale.

Thibau Pinot 9 – Ha sempre dichiarato il suo amore per il Giro anche se la corsa rosa non gli ha mai portato troppa fortuna. Questo non gli ha mai impedito di cercare in tutti i modi di esserne protagonista. E’ stato battuto in volata dal sorprendente Zana, ma ha strappato la maglia di scalatore ed è rientrato nei piani alti della classifica.

Marco Frigo 7 – E’ ancora protagonista di una bella azione ed è un peccato che la sua fatica venga penalizzata dalla lunga discesa quando i ricordi di una brutta caduta ne frenano lo slancio. Ma non si arrende. Torna sui primi, consumando energie, ma alla fine paga lo sforzo del lungo e dispendioso inseguimento.

Joao Almeida 5 – Quando la strada diventa “troppo” ripida, il portoghese deve appellarsi a tutto il suo carattere per resistere. Non basta il generoso aiuto di Vine per non cedere nulla all’azione prepotente di Roglic e Thomas che lo spingono, per il momento, sullo scalino più basso del podio. Resiste soprattuto con la testa.

Damiano Caruso 5 – Quando la corsa esplode, deve arrendersi accontentandosi di andare avanti con il suo passo cercando di difendersi al meglio. Non sembra il miglior Caruso, ma va apprezzata la sua voglia di dare comunque il meglio di sé. Perde una posizione in classifica.

Eddy Dunbar 7 – Scavalca il nostro Caruso in quarta posizione e pur senza grandi acuti mostra una tenuta costante che lo porta ai piedi del podio alla vigilia di due tappe in cui può ancora succedere di tutto.

Primoz Roglic 8 – Quando la strada è diventata più severa non si è nascosto. E’ uscito allo scoperto costringendo la maglia rosa, Thomas, a perdere tutti i suoi compagni. Alza il ritmo, ma non sembra riuscire mai a mettere davvero in difficoltà Thomas che resta sempre in controllo della gara.

Geraint Thomas 8 – La sua squadra controlla la corsa con autorevolezza e quando si arriva alla salita decisiva l’attacco di Roglic non lo coglie impreparato. Si piazza alla sua ruota, ma non sembra mai essere in difficoltà. Dei tre corridori sul podio, è l’unico che finora non ha mai mostrato la minima flessione.

Sepp Kuss 7 – E’ stato l’angelo custode di Roglic sull’ultima salita mettendo il suo capitano in una condizione psicologica di grande vantaggio.