GIRO D’ITALIA 2023 / Frigo, la prima corsa rosa non si dimentica mai: «Durissima, ma mi sento ogni giorno meglio»

Frigo
Marco Frigo della Israel-Premier Tech al Giro d'Italia 2023
Tempo di lettura: < 1 minuto

Chi segue il mondo del dilettantismo conosceva bene Marco Frigo, oggi in fuga tra le strade di Bergamo. Campione italiano al primo anno Under 23, grande talento, ma anche tanta sfortuna. Anche se a vincere è stato Brandon McNulty, i tifosi italiani possono applaudire il corridore della Israel-Premier Tech che, al debutto al Giro d’Italia, ha già fatto vedere grandissime cose.

«È un Giro duro, anzi durissimo. La pioggia, il freddo, le cadute, non me lo aspettavo così. Fortunatamente il mio corpo sta reagendo molto bene agli sforzi e tappa dopo tappa mi sembra di sentirmi meglio, è una bella sensazione per me che non avevo mai corso così tanti giorni consecutivamente».

Che Frigo stia bene lo abbiamo visto oggi. Healy ha già vinto una tappa, McNulty era fino a poco tempo fa era considerato il futuro del ciclismo statunitense per le corse a tappe, insomma non gli ultimi due arrivati con cui battagliare su un percorso tanto impegnativo.

«Rientrare sui primi è stata una sofferenza. Sono sempre stato lì a 15-20 secondi, i due si temevano e forse si sono guardati troppo, rallentando e permettendomi di tornare in testa. A quel punto l’unica cosa che potevo fare era lanciare la volata perché venivo su a velocità più alta».

Tanti piazzamenti e occasioni mancate per la Israel. Oggi il terzo posto di Frigo, nei giorni passati ben tre secondi posti di Gee, Clarke ripreso negli ultimi duecento metri a Napoli. «Ma il nostro momento arriverà. Stiamo correndo bene, peccato aver trovato qualcuno che ne aveva di più. Che sia io o che siano i miei compagni, riproveremo ad andare all’attacco nella terza settimana».