GIRO D’ITALIA 2023 / Le pagelle: Roglic è più leggero, Caruso vuol essere indimenticabile

Caruso
Damiano Caruso all'arrivo della dodicesima tappa del Giro d'Italia 2023
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Bravo a Nico Denz, lucidissimo: in questo Giro si era già segnalato per i baci che aveva dato ai suoi bellissimi bambini la mattina dopo il giorno di riposo. Prima vittoria al Giro (il sesto per lui) per il tedesco di mamma lucana (voto 9). Che dire degli altri fuggitivi di giornata? Hanno litigato molto e al momento buono si sono lasciati scappare quelli che avrebbero vinto. Non diamo voti per non infierire. Facciamo un’eccezione per Alberto Bettiol, che se non altro ci tocca il cuore (voto 8). «Ho pensato tutto il giorno alle vittime dell’alluvione in Emilia-Romagna». I voti se li prendono gli uomini che d’ora in avanti si giocheranno il Giro. I sopravvissuti, insomma.

Geraint Thomas 8 – La maglia rosa oggi affronta il primo tappone con una Ineos che giocoforza non potrà più essere la stessa: la strategia – pronta da mesi – era quella di attaccare Jumbo e Soudal con le doppie punte. La Soudal si è eliminata da sola, ma il ciclismo è duro per tutti, e strada facendo anche la Ineos ha perso il co-capitano. Ora il vecchio G avrà meno frecce al suo arco: ma le gambe sono sempre le sue, e da oggi dovrà usarle.

Primoz Roglic 8 – Secondo a 2 secondi dalla maglia rosa. Evenepoel – prima di lasciarci – lo aveva visto nervoso. Ma forse era pretattica, noi Roglic lo abbiamo sempre visto aereo e sorridente. Anche questa mattina al via, quando faceva la conta dei danni. «Ho perso un po’ di carne, vorrà dire che sono più leggero». Come avvertiva uno striscione gigante appeso lungo percorso, «Roglic is flying». E come diceva Rocky: «Non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi».

Joao Almeida 7,5 – Terzo a 22 secondi dalla maglia rosa, fa il filosofo: «Quasi tutti in gruppo hanno male a qualcosa, io non faccio eccezione». Occhio al portoghese, sembra che si stacchi e poi te lo ritrovi addosso, non ha nessuna intenzione di scendere dal podio.

Almeida
Joao Almeida all’arrivo della dodicesima tappa del Giro d’Italia 2023

Andreas Leknessund 6,5 – Quarto a 35 secondi, sembra essere il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro. Più che altro perché il norvegese il suo Giro lo ha già vinto con i 5 giorni in rosa. E il suo connazionale Johannes Høsflot Klæbo, stella dello sci di fondo, gli ha promesso che si alleneranno insieme se – come sembra – Leknessund firmerà davvero per la Uno-X. Che è anche lo sponsor principale di Klæbo, al quale garantisce 2 milioni e 145mila euro per i prossimi 5 anni.

Damiano Caruso 8 – Quinto a 1’28 da Thomas. Questa mattina in partenza diceva: «In questo Giro sono Mr Wolf in Pulp Fiction». Nota per i più distratti o i meno avvezzi al grande cinema: Mr Wolf era il personaggio meravigliosamente interpretato da Harvey Keitel nel film-cult di Quentin Tarantino, quello che compare soltanto per dieci minuti ma è assolutamente indimenticabile oltre che cruciale. Si presentava dicendo: «Sono mister Wolf, risolvo problemi». Ecco allora il ruolo che Damiano rivendica per sé: quello di risolverci il Giro. Non vediamo l’ora.

Lennard Kämna 7 – Sesto a 1’52. Uscito Vlasov, tocca a lui il compito di tenere in corsa la Bora-hansgrohe, che un anno fa a sorpresa il Giro lo vinse con Jai Hindley. Kämna doveva essere l’arma tattica, la seconda punta, anche se in effetti in questa stagione era stato sempre più efficace di Vlasov (quarto alla Tirreno e sesto al Tour of the Alps, dove aveva vinto la tappa del San Valentino). Sarà che da due giorni vincono i tedeschi, ma occhio a Lennard.

Tao Geoghegan Hart 10 – Quattro ore di intervento nella notte, i chiodi a fissare le fratture tra anca e femore, la lunga strada della riabilitazione che comincia. Ma il voto glielo diamo ancora una volta per quello che è, per quello che dice. Le sue ultime parole ci sono rimaste nel cuore. «Devastato per come è finito il mio Giro. Grazie a tutti per i messaggi e il supporto. Ero così entusiasta del resto di questa gara, ne ho amato ogni minuto. Arrivederci». Una piccola gioia mercoledì gliel’ha data la sua ragazza, Lotte Wubben-Moy, difensore dell’Arsenal e della nazionale inglese, che ha segnato il quarto gol per le Gooners in casa dell’Everton nel match di Super League femminile.