GIRO D’ITALIA 2023 / Il protocollo Covid non c’è più: Evenepoel positivo al test della squadra

Giro d'Italia
Il gruppo del Giro d'Italia 2022 (foto: LaPresse)
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Il Giro d’Italia sta vivendo un periodo buio. Le positività al Covid di Uran e soprattutto di Evenepoel preoccupano non poco tifosi e addetti ai lavori, costretti nuovamente a fare i conti con l’incubo del virus. I due si aggiungono a una lunga lista di corridori risultati positivi prima e durante la corsa rosa, tra cui gli italiani Conci, Aleotti e Ganna.

Ricordiamo però che proprio la corsa rosa ha comunicato che durante le tre settimane non c’è un protocollo Covid da rispettare. Lo scorso anno l’UCI aveva imposto per i grandi Giri la presentazione di un test PCR negativo datato meno di due giorni prima della partenza e test PCR intermedi nei giorni di riposo.

Ma innanzitutto i corridori dovevano limitare i contatti e gli spostamenti, circoscritti alla cosiddetta “bolla”. Uno spazio ben delimitato e riservato solo a corridori e addetti ai lavori, al fine di sottrarsi alla diffusione del virus. Normative che non sono presenti nella corsa rosa che ha preso il via sabato 6 maggio con una prova individuale a cronometro lungo la Costa dei Trabocchi, in Abruzzo. La gestione degli spazi o di eventuali casi positivi sarà a responsabilità delle squadre, che potranno provvedere ad ogni scelta in piena libertà. A inizio maggio l’Oms ha dichiarato conclusa la pandemia da coronavirus che ha provocato sette milioni di morti nel mondo, declassandola a epidemia: di conseguenza l’Uci ha cancellato qualsiasi obbligo di test e dalle corse sono scomparse le mascherine. Non c’è più la quarantena in caso di positività, in teoria. Nonostante questo, le squadre hanno continuato a effettuare i test antigenici per la loro sicurezza e per la salute di dipendenti e corridori. Test che che i team gestiscono in autonomia, non c’è l’obbligo di comunicare i risultati all’Uci e agli organizzatori. I test antigenici li fanno i team e hanno il risultato in pochi minuti: così è andata con Evenepoel, che proprio ieri – per la prima volta – si era presentato in conferenza stampa senza la mascherina.

Dunque molte squadre, come la Soudal-QuickStep e la stessa Ineos, hanno comunicato la positività e hanno estromesso i corridori positivi, nonostante dunque una presenza sempre più limitata e meno invasiva della pandemia nelle nostre vite, come ha sottolineato Nino Daniele, medico della Trek-Segafredo, in riferimento alla positività di Ciccone prima dell’inizio del Giro e di altri suoi numerosi colleghi in gruppo.

«Oggi si tratta di una normale influenza. Il virus non può più essere paragonato a quella variante aggressiva e pericolosa con cui eravamo abituati a confrontarci al momento del picco pandemico».